Numero 26 WTA a 21 anni, la slovacca era piombata in un'incredibile striscia negativa. Non si è mai arresa, anche grazie a chi ha continuato a scriverle nei momenti difficili. A Bogotà ha vinto il suo terzo titolo WTA, riconquistando le top-100. Guiderà la Slovacchia in Fed Cup ed è sicura: “Adesso voglio giocare tanti tornei WTA”.

Deve ancora compiere 24 anni, ma la sua è una delle carriere più “disordinate” del tour. “Nel tennis ho avuto alcuni alti e bassi” taglia corto Anna Karolina Schmiedlova, che nel weekend guiderà la Slovacchia di Fed Cup nello spareggio contro la Bielorussia. In palio, un posto nel World Group I. Più che alti e bassi, il suo tennis si è accomodato sull'ottovolante. Classe 1994, ad appena 19 anni aveva fatto irruzione tra le top-100 dopo un'ottima carriera junior, in cui è stata finalista al Roland Garros. Era salita addirittura in 26esima posizione nel 2015, anno in cui ha vinto i tornei di Katowice e Bucarest, salvo poi crollare l'anno dopo. Più che un calo, un crollo verticale. Nel 2017, in assenza di alternative, il capitano Matej Liptak l'ha schierata contro Francesca Schiavone in Fed Cup. Fu l'ultima vittoria della milanese nella sua lunga militanza. Anna Karolina era fuori dalle top-250 WTA, in preda a una crisi apparentemente senza ragioni. “Ci sono stati momenti in cui ero molto triste e volevo soltanto uscire dal campo. Avevo pessime sensazioni col mio tennis. Anche per questo, sono felice di quel che è successo a Bogotà”. Ai quasi 3.000 metri d'altezza della capitale colombiana si è aggiudicata il secondo titolo in carriera ed è tornata tra le top-100, in 84esima posizione. “Ripensando al passato, non sono ancora in grado di dire cosa non funzionasse. Non penso fosse soltanto una cosa, ma diversi fattori tutti insieme. Avevo perso la fiducia. Forse non ero pronta per essere numero 26 WTA e non ho potuto sopportare la pressione”. La sua fortuna è stata avere accanto tante persone. Gli amici, la famiglia e i suoi “superfan”. “Ho ancora molti amici e tifosi che mi sostengono – racconta – sono con me nei momenti positivi e in quelli difficili, non solo nel tennis ma anche nella vita. Questo mi rende felice. Molte persone mi hanno scritto quando ero triste: ho apprezzato la loro gentilezza”.

NIENTE PIÙ TORNEI ITF
Piombata al numero 273, è ripartita daccapo richiamando il vecchio coach Milan Martinec, con il quale si era separata nel disastroso 2016. Piano piano sono tornate le vittorie, ma il circuito WTA sembrava ancora un miraggio. “È stato davvero difficile tornare nella posizione in cui mi trovo adesso. Ho dovuto fare un passo alla volta. Per esempio, la scorsa settimana ho perso al primo turno a Monterrey dopo aver avuto tre matchpoint a favore. Ero molto triste, non credevo che sarebbe potuto succedere qualcosa di simile”. Quel “qualcosa” è il successo a Bogotà, dove ha superato in finale Lara Arruabarrena. È stata una settimana da fiaba: superata la ex vincitrice di questo torneo Irina Falconi al primo turno, non ha più perso un set nella settimana. E pensare che non passava un turno in un torneo WTA dall'ottobre 2016 (Lussemburgo). “Non posso neanche descrivere la gioia che ho provato. È stato tutto bellissimo: magari non c'è stato un meteo eccezionale, ma che possiamo farci? Non vincevo un match WTA da moltissimo tempo”. Il suo gran momento ha convinto Liptak a chiamarla per il match in Bielorussia, ma adesso dovrà cambiare l'intera programmazione. “Prima di questo torneo avevo in programma di continuare a giocare i tornei ITF. L'idea non mi faceva impazzire, ma il mio ranking non mi permetteva di fare diversamente. Avevo pianificato di giocare un torneo da 25.000 dollari, ma adesso ho una classifica diversa e dovrò ragionare sul da farsi insieme al mio coach. Sto pensando di giocare a Madrid, magari le qualificazioni. Ma sicuramente voglio giocare più tornei WTA!”.