Perso nettamente il primo set, Jasmine Paolini trova le misure per giocare alla pari con Elise Mertens. Va tre volte avanti di un break, si procura tre setpoint consecutivi, ma non riesce a prolungare la sfida. La belga chiude in due set e porta avanti il Belgio, ma non avrà troppo tempo per recuperare in vista della Errani.

È facile dire che avremmo raccontato un'altra partita se Jasmine Paolini avesse trasformato uno dei tre setpoint consecutivi avuti nel secondo set. L'ultimo, in particolare, accende un milione di rimpianti perché aveva comandato lo scambio e poi ha giocato una tremebonda volèe, che si è spinta qualche centimetro oltre la linea di fondo. Ovviamente non è così: ci sarebbe stato un terzo set da giocare ed Elise Mertens, stellina belga e numero 17 WTA, sarebbe stata favorita. Però resta un po' di delusione per quel game perduto dopo che Jasmine, lottando e sbuffando su tutte le palle, era riuscita a mettere in bagarre la partita. Era il massimo a cui poter aspirare in un match che, sulla carta, avrebbe dovuto essere a senso unico. Per un set è stato effettivamente così. Nonostante il folle caldo genovese, del tutto inusuale per aprile, la Mertens ha fatto il suo gioco per una buona mezz'ora: break a zero in avvio e appena tre punti persi nei suoi turni di battuta. Troppo facile, per lei, impostare il match: la Paolini serviva troppo piano ed era spesso sulla difensiva. Normale che piovessero vincenti belgi, soprattutto con il rovescio. E quando Jasmine riusciva a entrare nello scambio, la Mertens giocava alcune intelligenti “moon ball” a cacciarla lontano dal campo, apparecchiandosi il terreno per altri vincenti. Si temeva che potesse esserci una stesa, almeno in termini di punteggio. Un game di distrazione della Mertens in avvio di secondo (break a zero, sigillato da un doppio fallo) ha dato ossigeno alla ragazza di Bagni di Lucca, sostenuta in panchina da una vivace Tathiana Garbine , a bordo campo, da coach Renzo Furlan.

SECONDO SET DI LIVELLO
​Appena la traiettoria del colpi di Jasmine si è allungata, la Mertens ha preso a sbagliare qualche palla di troppo. La Paolini si è trovata avanti di un break in tre occasioni (2-0, poi 4-3, infine 5-4). Veniva sempre riacchiappata perché la Mertens perdeva un pizzico di lucidità ma non usciva mai mentalmente dal match. Tuttavia, alcuni passaggi a vuoto alimentavano le speranze della Paolini e del migliaio di spettatori in tribuna: otto punti consecutivi dal 3-2 al 3-4, poi tre pallacce buttate via quando l'azzurra ha servito per il 5-4. Con le spalle al muro, e la testa già al terzo set, la Mertens ha azzeccato un paio di vincenti e poi è stata graziata dalla volèe lunga della Paolini. La partita è finita in quel momento, anche se Jasmine ha lottato come ha potuto nell'ultimo game, vincendo alcuni punti spettacolari, i più belli della partita. Uno schiaffo al volo sul 30-30 le dava la palla del tie-break, poi cancellava il primo matchpoint con una coraggiosa volèe e il secondo con un dritto vincente in avanzamento. Non riusciva a chiudere il game e, puntuale, l'esperienza della Mertens le consentiva di raccogliere gli ultimi tre punti. 1-0 Belgio: tutto come previsto, non era da qui che passavano le chance di vittoria dell'Italia. Anzi, la Paolini ha fatto il suo dovere, tenendo in campo per quasi due ore la Mertens sotto il solleone. Sul finire del secondo set, la belga ha avuto un netto calo fisico che può preoccupare in vista del match contro la Errani. È una professionista di 23 anni, più che allenata, e 20 ore abbondanti di recupero dovrebbero essere sufficienti. Ma a Valletta Cambiaso, credeteci, fa davvero caldo. È vero che ha fatto semifinale nella calura di Melbourne, ma non ci sono dubbi che preferisca un altro tipo di condizioni.

JASMINE: "PER UN SET AL SUO LIVELLO"
Dopo il match, Jasmine era comunque soddisfatta. Pur ammettendo una certa delusione per la sconfitta, si porta comunque a casa sensazioni positive, soprattutto nel secondo set. "A un certo punto mi sono accorta che lei faticava un po' a gestire le palle alte sul rovescio. All'inizio giocavo corto e piatto ma poi, su suggerimento di Tathiana, ho provato ad allungare la traiettoria dei colpi, stare più vicino alla riga e cercare di spingere". Quando si perde e sei ancora inesperta, ciò che conta sono le sensazioni. Jasmine ha avuto la sensazione che l'impresa si potesse fare? "Il primo set è stato molto difficile, lei entrava spesso e spingeva molto e bene. Però nel secondo set ho pensato di farcela, almeno di allungarla al terzo. Però il tennis va così: è tutta esperienza e la prossima volta sarò più pronta. Peccato". La Mertens è stata la giocatrice più forte mai affrontata dalla Paolini, almeno in termini di classifica. "Più il match andava avanti e più mi sentivo al suo livello. Sono un po' delusa, ovviamente, ma mi porto a casa questa esperienza. Se non volessi vincere queste partite, non scenderei nemmeno in campo". Ha costruito un altro mattoncino.

FED CUP – PLAY OFF
ITALIA – BELGIO 0-1

Elise Mertens (BEL) b. Jasmine Paolini (ITA) 6-1 7-5