Dopo il deludente week-end di Fed Cup, Sara Errani cerca riscatto a Istanbul, dove si regala un 2° turno di lusso contro Caroline Wozniacki. A Genova l'azzurra ha lamentato la mancanza di serenità per problemi extra-tennis, riconducibili alla questione doping, ancora aperta al TAS. Sfortunatamente sono riemersi nel periodo più importante della sua stagione.Il play-off di Fed Cup fra Italia e Belgio è finito con un sonoro 4-0 per la formazione ospite, ma per il tricolore maltrattato a Genova è subito arrivata una piccola rivincita. Merito di Sara Errani, che da Valletta Cambiaso si è spostata a Istanbul, e all’esordio stagionale in un torneo sulla sua amata terra rossa l’ha spuntata per 6-3 6-4 su Kirsten Flipkens, anche lei presente in Liguria ma non schierata in singolare. Per l’azzurra è una vittoria dal buon valore, non tanto per il livello dell’avversaria (che aveva battuto tre volte su tre, sempre in due set), quanto perché dopo il difficile week-end con la nazionale era importantissimo rialzare la testa. A differenza di quanto avvenuto a febbraio a Chieti contro la Spagna, stavolta il rendimento della numero uno azzurra è stato al di sotto delle aspettative, e il miracolo che le veniva chiesto non è stato nemmeno sfiorato. Non si può fargliene una colpa, ma resta un dato di fatto. Per questo, aver ritrovato subito il successo – che le regala un secondo turno affascinante contro la numero due del mondo Caroline Wozniacki – è una buona notizia, anche al termine di un match che ha convinto a metà. Sul piano del gioco Sara ha fatto quasi sempre le cose giuste, tanto che quando è stata lei ad avere in mano il pallino degli scambi la Flipkens ne ha vinti gran pochi, mentre c’è stata qualche pecca a livello di gestione delle fasi dell’incontro. La romagnola si è complicata la vita sia nel primo set, quando da 3-0 e servizio si è lasciata recuperare sul 3-3, sia nel secondo. L’ha letteralmente dominato, ma quando è arrivata a servire per il match sul 5-1 si è persa. Ha perso un game, poi un secondo e anche un terzo, e alla fine ha dovuto fare uno sforzo extra per andare a vincere il duello nel decimo game. Ce l’ha fatta, ma sono rischi che contro certe avversarie sarebbe meglio non correre, e le cui origini sono da cercare nella generale mancanza di serenità (visibile anche nel body language) che sta accompagnando l’azzurra.
SENZA SERENITÀ NEL PERIODO PEGGIORE
Un problema affrontato da lei stessa durante il week-end di Fed Cup. Oltre che di un problema muscolare accusato al torneo di Charleston, che l’ha costretta a fermarsi per qualche giorno e le ha fatto perdere l’ottimo ritmo subito trovato sulla terra, a Genova la romagnola ha lamentato anche dei problemi extra campo che non riesce a lasciare negli spogliatoi, e che le rendono complicato giocare a mente libera. Non l’ha detto apertamente, ma è facile ricondurre il discorso alla questione doping, ancora aperta nelle aule del TAS di Losanna. A quasi sei mesi dall’udienza del 9 novembre, il Tribunale Arbitrale dello Sport non si è ancora pronunciato, né sul ricorso di Sara né soprattutto su quello presentato dall’agenzia antidoping italiana, che ha chiesto un inasprimento della pena comminatale dall’ITF. È risaputo che i tempi della giustizia possono essere particolarmente lunghi, ma la sentenza era attesa entro la fine del 2017, invece sono passati già altri quattro mesi. A oggi, se anche venisse accolto, il ricorso dell’azzurra non avrebbe più particolare valore, visto che Sara chiedeva la restituzione dei punti e dei prize money conquistati fra il 16 febbraio e il 7 giugno, data di un nuovo test risultato negativo. Le rientrerebbe qualche soldo, mentre la gran parte dei punti sarebbero già scaduti, e gli altri (circa 110, dovuti principalmente alla semifinale al WTA di Rabat) le rimarrebbero in classifica giusto per un mesetto. Tuttavia, non è certo questa la preoccupazione che ha tolto la serenità all’azzurra, quanto piuttosto l’ipotesi di doversi fermare un’altra volta. L’augurio, una volta di più, è che la questione possa risolversi in fretta, specie perché è riemersa proprio nel periodo peggiore. Per la stagione e la rinascita di Sara i due mesi di terra rossa sono determinanti.

WTA INTERNATIONAL ISTANBUL – Primo turno
Sara Errani (ITA) b. Kirsten Flipkens (BEL) 6-3 6-4