L'ATP ungherese regala un'ottima testimonianza di come dovrebbe essere il futuro prossimo del nostro tennis, che finalmente porta dei volti nuovi anche nel circuito maggiore. Uno splendido Sonego batte in due set Gasquet e conquista il suo primo quarto di finale nel Tour. Ai quarti anche Marco Cecchinato, mentre Berrettini mastica amaro.Con le dovute proporzioni, il tennis italiano sta vivendo una situazione simile a quella del circuito in generale. In testa alla classifica ATP ci sono sempre Rafael Nadal e Roger Federer, ma la lenta transizione è iniziata, come racconta il fatto che cinque degli ultimi sette Masters 1000 non siano andati a nessuno dei Fab Four. Nel nostro tennis, invece, davanti a tutti ci sono da tempo Fabio Fognini e Andreas Seppi (e conviene augurarsi che ci restino ancora un po’), ma alle loro spalle inizia finalmente a intravedersi qualcosa di interessante. E se per il Tour ATP la graduale scomparsa del fenomeno dei fantastici quattro non è una grande notizia, per il tennis azzurro l’arrivo di qualche volto nuovo lo è eccome. Una bella testimonianza di quello che potrebbe essere il futuro prossimo nel nostro movimento è arrivata dal Gazprom Hungarian Open di Budapest, dove nella stessa giornata si sono guadagnati i quarti di finale prima Marco Cecchinato e poi Lorenzo Sonego, mentre si è fermato a un passo dal traguardo Matteo Berrettini. Tre ragazzi cresciuti senza l’etichetta dei predestinati, ma che a oggi (insieme a pochi altri) rappresentano i nostri principali ricambi ad alti livelli. Tutti hanno fornito indicazioni positive, compreso un Berrettini che mastica amaro perché contro Aljaz Bedene ha annusato il colpaccio fino al 4-2 del terzo set, quando sembrava avere la vittoria in pugno, prima che un netto calo gli costasse quattro game di fila e la partita. Tuttavia, si tratta di una piccola nota di rammarico che cambia la qualità di un mercoledì illuminato da Lorenzo Sonego, protagonista di una splendida vittoria contro Richard Gasquet, sconfitto per 6-4 7-6 in un duello che ha evidenziato una volta di più le grandi qualità del 22enne torinese, tornato alla ribalta a tre mesi dall’Australian Open che l’aveva lanciato nel circuito maggiore. A Melbourne a risvegliarlo dal sogno era stato proprio Gasquet, e tre mesi dopo è arrivata la bella (e inattesa) rivincita. CARATTERE E LUCIDITÀ: CHE SONEGO!
Con una buona partenza il piemontese si è dimenticato in fretta della batosta australiana, e poi è stato bravissimo a fare la sua partita, senza paura e senza badare al peso di un avversario che ha vinto 14 titoli ATP ed era reduce dai quarti a Monte Carlo, dove ha tagliato il traguardo delle 500 vittorie nel Tour. Il francese ha avuto un tennis più intermittente, mentre Sonego ha giocato a un ritmo costante, spingendo col diritto, dosando molto bene la palla corta, e soprattutto approfittando alla grande dei momenti meno felici dell’avversario. Un brutto game di Gasquet sul 5-4 del primo set gli ha fatto capire che era il momento di accelerare, e il set l’ha vinto lui, mentre nel secondo Sonego è salito di livello dal 4-2 per Gasquet, che sembrava aver girato il match dalla sua parte. L’azzurro è rientrato in partita e poi è stato avanti sin dall’inizio del tie-break. Ha sbagliato uno smash elementare che gli avrebbe dato il 4-1, poi ha scentrato un diritto che l’avrebbe portato sul 6-3, ma invece di demoralizzarsi ha mostrato carattere, scavalcando le difficoltà con grande lucidità. Come quando sul 5-4 si è guadagnato il match-point chiedendo aiuto al suo schema preferito: diritto anomalo incrociato per spingere Gasquet fuori dal campo e poi bordata in lungolinea, sempre con la soluzione anomala, che ha lasciato il rivale a due metri dalla palla. Un diritto lungo del francese sul match-point gli ha regalato il primo quarto di finale a livello ATP, da giocare contro Bedene. In virtù degli accoppiamenti del tabellone diventa ancora più dolorosa la mancata vittoria di Berrettini, che avrebbe garantito a uno dei due giovani un posto in semifinale, ma di questo passo arriveranno presto altre occasioni.
PUNTARE SUI TORNEI ATP
Il bel successo di Sonego ha tolto un po’ di attenzioni a Marco Cecchinato, che in apertura di giornata aveva a sua volta ottenuto un bel successo contro Damir Dzumhur, già sconfitto la scorsa settimana a Monte Carlo. Quello di Budapest è stato sostanzialmente un match fotocopia, nel quale il siciliano ha incontrato ancora meno difficoltà, chiudendo 6-3 6-1 in 59 minuti. I suoi colpi carichi di top spin non hanno permesso a Dzumhur di appoggiarsi come gli piace fare, e la maggiore attitudine alla terra rossa ha fatto il resto. C’è stata partita solo fino a metà del primo set, quando il siciliano ha salvato una palla-break con un servizio vincente, si è presto il break infilando un preciso passante di rovescio ed è scappato via, contro un avversario che nel finale ha anche accusato qualche problema al ginocchio destro. Per il 25enne di Palermo, che ai quarti di finale sfiderà Jan-Lennard Struff, una bella conferma nel circuito maggiore, dove aveva sempre fatto fatica. Basti pensare che negli ultimi due tornei del Tour ha portato a casa tanti match (tre) quanti nei precedenti ventotto. Successi che possono diventare fondamentali per fargli capire che, almeno sulla terra battuta, nel circuito maggiore c’è posto anche per lui. Una consapevolezza che si può maturare solo giocando e vincendo al massimo livello, lezione che i nostri sembrano aver compreso. Tutti e tre hanno una classifica che li obbliga ogni settimana a decidere se puntare sulla comodità dei Challenger, con dei punti più o meno garantiti, o azzardare le qualificazioni nel Tour. Lo scorso anno giocarono tutti a Francavilla al Mare, mentre stavolta hanno preferito la palestra del circuito ATP, ricca di informazioni, esperienza ed esempi da seguire. Di sicuro non se ne sono pentiti.

ATP 250 BUDAPEST – Secondo turno
Lorenzo Sonego (ITA) b. Richard Gasquet 6-4 7-6
Marco Cecchinato (ITA) b. Damir Dzumhur (BIH) 6-3 6-1
Aljaz Bedene (SLO) b. Matteo Berrettini (ITA) 7-6 4-6 6-4