Ormai non ci sono più dubbi: la semifinale all'Australian Open ha cambiato la carriera di Elise Mertens. Dopo il successo di due settimane fa a Lugano, la 22enne di Leuven vince anche a Rabat, portando a dodici la sua striscia di successi consecutivi sulla terra. Sale al n.16 WTA e conferma di aver trovato un livello importante: a Parigi sarà fra le outsider più pericolose.Fino a qualche settimana fa, alla domanda sulla sua superficie preferita, Elise Mertens rispondeva senza la minima esitazione, barrando il simbolo del cemento. Ma dovesse tornare alle elezioni oggi, probabilmente, sarebbe molto molto più combattuta. Perché la terra battuta le sta regalando soddisfazioni incredibili: prima ha vinto il nuovo WTA di Lugano, poi ha trascinato il suo Belgio nel week-end trionfale di Fed Cup a Genova contro l’Italia, e subito dopo si è regalata il quarto titolo in carriera, sbancando anche l’edizione 2018 del Grand Prix de SAR La Princesse Lalla Meryem di Rabat. Fanno dodici match vinti su dodici dall’arrivo della terra battuta, con la promessa di fare almeno tredici a Madrid, dove sarà in campo già nel tardo pomeriggio di domenica contro la connazionale Alison Van Uytvanck. Un piccolo tour de force senza ricompensa, visto che in caso di vittoria si troverebbe di fronte la numero uno del mondo Simona Halep, ma che può affrontare col sorriso e il carico di fiducia, perché non solo vince, ma sta giocando a un livello davvero strepitoso. Gli appassionati italiani se ne erano accorti nella sfida di giovedì contro Sara Errani, che pur giocando un buon match era riuscita a raccogliere solo quattro game, salutando il campo con l’impressione di non avere armi per far male all’avversaria. La stessa sensazione che deve aver provato in semifinale Su-Wei Hsieh, sconfitta per 6-0 6-2, e quindi di nuovo Ajla Tomljanovic, che con tanta grinta e la voglia di non arrendersi è riuscita a dare un po’ di colore a una finale che fino a metà del secondo set di storia ne aveva gran poca. Si è ripresa, ha fatto il possibile, ma l’impressione è che battere questa Mertens sia un affare alla portata solo di coloro (e sono sempre meno) che la precedono nella classifica WTA. A PARIGI PUÒ ESSERE MOLTO PERICOLOSA
Dopo la sbornia australiana, col titolo a Hobart e la semifinale a Melbourne, la belga ha avuto bisogno di qualche settimana per prendere confidenza con la sua nuova dimensione, ma a quanto pare ce l’ha fatta benissimo. La sua finale è filata via liscia fino al 6-2 3-0 e servizio, quando un brutto game di battuta ha regalato un game e un po’ di fiducia alla Tomljanovic, brava a cogliere la palla al balzo. La 24enne australiana (ma nativa di Zagabria) ha aumentato la qualità del suo tennis, trovando qualche ottima soluzione, e punto dopo punto si è rifatta sotto. Il secondo break l’ha recuperato con l’avversaria al servizio per chiudere i conti sul 5-4, dopo aver cancellato un match-point, e dopo un altro game delicatissimo si è guadagnata il tie-break. Tuttavia, per come era andata la partita fino a mezz’ora prima era sacrosanto che il successo finisse nelle mani della Mertens, e il tie-break le ha dato ragione: è volata prima 3-0 e poi 5-1, e al terzo match-point ha potuto finalmente festeggiare il titolo. È il quarto in carriera, ma soprattutto il terzo quest’anno, che le permette di condividere lo scettro di più vincente della stagione con Petra Kvitova, che aveva fatto tris qualche ora prima nell’appuntamento di Praga. Tuttavia, mentre la ceca ha solo consolidato il suo ruolo nella top-10, senza scalare posizioni, grazie ai 280 punti di Rabat lei salirà al numero 16 WTA, migliorando di una posizione il best ranking fatto registrare dopo il successo a Lugano. Un passo avanti che apparentemente ha poco valore, ma invece può diventare determinante in chiave Roland Garros, per le teste di serie. Da qui all’appuntamento parigino la 22enne di Leuven avrà un solo punto da difendere, quindi può solo migliorare. E fra partire da numero 16 del seeding o da numero 17 può esserci una differenza importante. Specie per chi nell’ultimo Slam è arrivata in semifinale e può avere l’ambizione di provare a ripetersi.

WTA INTERNATIONAL RABAT – Finale
Elise Mertens (BEL) b. Ajla Tomljanovic (AUS) 6-2 7-6