Il Masters 1000 di Madrid del tennis italiano si apre e chiude in sei ore: dopo Fabio Fognini va fuori all'esordio anche Paolo Lorenzi, sconfitto da Verdasco sul Manolo Santana. Il toscano imposta il match nel modo giusto e riesce a insfastidire il rivale, ma alla distanza emerge la superiorità del madrileno, che fa 500 vittorie a livello ATP.Da quando nel 2009 è migrato sulla terra rossa (o blu) della Caja Magica, il Masters 1000 di Madrid non ha mai portato fortuna al tennis tricolore. In dieci edizioni i nostri portacolori hanno raccolto solo un paio di ottavi di finale, nella prima grazie ad Andreas Seppi e nel 2015 con Simone Bolelli. Per il resto, per il tricolore c’è sempre stata poca fortuna, come confermato dall’edizione di quest’anno, che per l’Italia si è aperta e chiusa nel giro di sei ore. Prima è arrivata l’inattesa sconfitta di uno spento Fabio Fognini contro Leonardo Mayer, e poi è toccato a Paolo Lorenzi arrendersi all’esordio, battuto per 7-5 6-4 dal padrone di casa Fernando Verdasco. La scorsa settimana era toccato a Paolo tagliare un traguardo importante, toccando quota 100 vittorie ATP a Istanbul, mentre appena sette giorni più tardi è stato testimone del risultato, ben più prestigioso, raggiunto dal 34enne nativo proprio di Madrid, diventato uno degli pochi giocatori in attività a raggiungere i 500 successi nel circuito maggiore. In tutto sono nove, di cui ben quattro spagnoli: Federer, Nadal, Djokovic, Ferrer, Murray, Berdych, Robredo, Gasquet e appunto Verdasco, bravo contro Lorenzi a confermare l’esito dei due precedenti, entrambi nel 2015 e vinti senza particolari difficoltà. Tuttavia, in uno Stadio Manolo Santana col tetto chiuso dal 3-2 del primo set a causa della pioggia (con conseguente sospensione di circa 45 minuti), Lorenzi ha giocato il solito match onesto, provando coi suoi mezzi a mettere in difficoltà l’avversario. Sapeva che sul ritmo non c’era partita, così ha provato a variare il gioco, alzando la traiettoria e giocando spesso palle senza peso. Una strategia che ha messo in difficoltà un Verdasco un po’ troppo falloso, ma che alla lunga ha trovato la chiave per emergere.PROBLEMI FISICI O C’È DI PIÙ?
L’iniziale vantaggio di 2-0 per Lorenzi, all’esordio assoluto a Madrid a 36 anni e mezzo, è rapidamente svanito, ma l’azzurro è riuscito a rimanere in partita fino al 5-4 in suo favore, gestendo bene i turni di servizio, aiutato dall’altura e dalle condizioni di gioco indoor, un tantino più rapide. Ma quando è stato il momento di fare la differenza Verdasco ha risposto presente. Dal decimo game ha alzato l’intensità del proprio tennis e ha finito per vincere cinque game di fila, che hanno spezzato in due l’incontro. Lorenzi gli ha consegnato il primo break spedendo largo uno smash sul 30-40, e sembrava definitivamente crollato quando è subito finito sotto per 2-0 anche nel secondo set. Gli va dato il merito di aver continuato a provarci fino alla fine, aiutato da un avversario non troppo brillante, ma il contro break non è mai arrivato e nel finale l’azzurro ha dato l’impressione di essere di nuovo alle prese con qualche problema fisico, allo stesso piede che gli è già costato oltre un mese di stop nel cuore della Gira Sudamericana, dove nelle ultime stagioni era sempre riuscito a farsi notare. Il quarto di finale raggiunto la scorsa settimana a Istanbul ha contribuito a mettere fine a una lunga serie di sconfitte consecutive, ma purtroppo pare ci sia ancora qualche problemino che non permette a Lorenzi di essere al 100% dal punto di vista fisico. Altri giocatori riuscirebbero a limitare i danni, mentre per uno col suo tennis la condizione è fondamentale per poter competere a certi livelli. Nel 2018 ce l’ha fatta davvero raramente, tanto da far venire il sospetto che il motivo non sia da cercare solamente nei problemi fisici, ma anche in un generale calo di condizione dovuto alle stagioni che passano. A 36 anni e mezzo potrebbe anche starci, ma guai a darlo per spacciato. Nella sua carriera ha già stupito una marea di volte.
MASTERS 1000 MADRID – Primo turno
Fernando Verdasco (ESP) b. Paolo Lorenzi (ITA) 7-5 6-4
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