La classe è come il coraggio: o ce l'hai, o non ce l'hai. Soltanto 48 ore fa, Paolo Lorenzi giocava una partita più che dignitosa sul campo Manolo Santana, cedendo a Fernando Verdasco. Non è al 100%, si vede. Il problema fisico a un piede che lo attanaglia da inizio stagione non è ancora del tutto risolto: per ora non gli ha impedito di giocare, ma Paolo ha una statura morale importante: omaggiato di una wild card per gli Internazionali BNL d'Italia, l'ha rimessa nelle mani degli organizzatori, rinunciando al sostanzioso prize-money di primo turno. La sintesi giornalistica porterebbe a scrivere che è stato “un gesto d'altri tempi”, ma in questo caso è stato proprio così. È importante anche la tempistica: avrebbe potuto aspettare la compilazione del tabellone per assicurarsi almeno la metà del prize money, come stabilito dai nuovi regolamenti ATP (che puntano a evitare che un giocatore scenda in campo in condizioni precarie, soltanto per incassare l'assegno). Ma sarebbe stato uno sgarbo agli organizzatori, che avrebbero dovuto accontentarsi di un lucky loser. Invece Paolo ha lasciato strada ad altri, in nome di una correttezza e un'integrità che ne hanno contraddistinto la carriera almeno quanto i suoi (straordinari) risultati. Con gli inviti già assegnati ad Andreas Seppi e Matteo Berrettini (più il vincitore delle pre-qualificazioni: oggi si giocano il posto Lorenzo Sonego e Filippo Baldi), la FIT si è trovata a stabilire in extremis l'ultimo invitato. Si è scelto di privilegiare classifica e stato di forma: giocherà Marco Cecchinato, che proprio a Roma vinse una delle sue primissime partite importanti, battendo Go Soeda nelle qualificazioni del 2013, quando era allenato ancora da Francesco Aldi (che oggi è all'angolo del quasi omonimo Baldi). La scelta è una mezza sorpresa.
CECCHINATO TOTALMENTE RIABILITATO
Poteva aspirare a un invito Simone Bolelli, in virtù della sua lunga permanenza in Coppa Davis (durante il match contro la Francia, lui e Seppi hanno ricevuto il Davis Cup Commitment Award, riservato a chi gioca almeno 20 partite), nonché della fedeltà alla competizione. Da quando ci fu il riavvicinamento con la FIT nel 2009, il “Bole” non ha più saltato una partita, salvo quelle in cui era infortunato. Come è noto, la sorte non gli è stata amica: polso e ginocchio gli hanno fatto perdere un paio di stagioni. Attualmente è numero 139 ATP: avendo saltato le pre-qualificazioni, deve sperare di essere ammesso di diritto nelle qualificazioni, altrimenti rischia di non giocare al Foro Italico (almeno in singolare). In questi giorni si trova comunque a Roma, dove sta giocando il Challenger del Garden Club. Era lecito pensare che la riconoscenza per Bolelli potesse avere la meglio sul ranking che dà ragione a Cecchinato. Senza voler eccedere con i ricordi, non più tardi di due anni fa la stessa Procura Federale FIT ne aveva chiesto la radiazione per le leggerezze commesse nel mondo del betting e alcuni sospetti su un suo match. Finì con un nulla di fatto per un vizio di forma nel processo di primo grado, ma la faccenda resta. Evidentemente, la FIT ha totalmente perdonato il “Ceck”, che peraltro ha più volte detto di aver imparato dai suoi errori. Oggi sta giocando il miglior tennis della sua vita (seguito da Simone Vagnozzi, che giusto 10 anni fa giocò un'incredibile finale proprio contro Paolo Lorenzi al Challenger di Alessandria, un furiosa battaglia di 4 ore). Sul piano tecnico la wild card è più che legittima: Cecchinato ha certamente più chance del Lorenzi attuale. Rimane un pizzico di sorpresa per la scelta di privilegiare lui e non un giocatore con la storia di Simone Bolelli, peraltro titolare in Coppa Davis. Non c'è alcun giudizio di valore, ma semplice stupore.
FORFAIT SERENA, WILD CARD ALLA STOSUR
Mercoledì 9 maggio è stato un giorno chiave per delineare il campo di partecipazione, anche in campo femminile. In giornata è arrivato il forfait di Serena Williams. L'americana aveva rinunciato a Madrid, ma ribadendo che a Roma ci sarebbe stata. Invece un brevissimo comunicato ha informato della decisione. Serena dice di aver bisogno di più tempo per essere “pronta al 100% per competere”. Tornata nel tour dopo 14 mesi di assenza per la maternità, ha giocato soltanto due tornei: Indian Wells e Miami (più un doppio di Fed Cup a risultato acquisito). A questo punto diventa difficile immaginarla in campo al Roland Garros: giocare direttamente a Parigi, senza neanche una partita sulla terra battuta, sembrerebbe un notevole azzardo. Il suo posto in tabellone sarà preso dalla giovanissima (classe 1999) CiCi Bellis. Ma non finisce qui: sfruttando le possibilità del regolamento, gli organizzatori hanno concesso anche la seconda “Top 20 Wild Card” di cui aveva già beneficiato Francesca Schiavone. A Roma giocherà anche Samantha Stosur, caduta un po' in disgrazia ma che è – come la Schiavone – ha vinto uno Slam, lo Us Open 2011. Scelta giusta, sia per rispetto a una campionessa, sia perché le giocatrici rimaste fuori non hanno certo il suo appeal: si troveranno a giocare le qualificazioni Timea Babos e Maria Sakkari (salvo ulteriori forfait nelle prossime 36 ore).