C'è voluto un mese per raccogliere 'sta benedetta vittoria numero 300 nel circuito maggiore. Sembrava una piccola maledizione, con 4 sconfitte consecutive, ma crediamo che a Fabio Fognini sia andata bene così. Raccoglierla a Roma, sul Campo Centrale, è qualcosa di cui potrà ricordarsi. Non c'è stato grande agonismo nella partita contro Gael Monfils: da una parte era prevedibile, viste le precarie condizioni del transalpino. “Lamonf” è stato fermo un paio di mesi (dolori alla schiena), si è rivisto a Madrid e si era capito che fosse ancora convalescente. Però tra i due c'erano stati alcuni match da fuochi d'artificio, su tutti quello al Roland Garros 2010, e forse si poteva attendere un Gael più combattivo, o meno arrendevole. Le sue condizioni così così, unite alla buona vena di Fognini, hanno prodotto un 6-3 6-1 che giustifica un pizzico di fiducia in vista di un match complicatissimo contro Dominic Thiem, che Fabio ha definito “uno dei migliori 3 al mondo sulla terra battuta”. Fognini (come tutti gli azzurri, a giudicare dai risultati) preferisce giocare sul Campo Pietrangeli: chissà se sarà accontentato. Qualora dovesse giocare di nuovo sul Centrale, si presenterà con le memorie positive di una serata tranquilla, in cui ha fatto la differenza con un paio di strisce che hanno scavato un netto solco con il francese: dal 3-3, ha chiuso il set vincendo 14 degli ultimi 16 punti.
CAVIGLIA E TENDINE D'ACHILLE IN DISORDINE
Nel secondo, già avanti 2-1, ha infilato un filotto di 12 punti. Fognini non ha mai avuto troppa fortuna agli Internazionali: ha vinto buone partite contro Dimitrov (2015) e Murray (allora n.1 ATP, nel 2017) ma non si è mai spinto oltre il terzo turno. Il sorteggio non gli ha dato una mano: Thiem è davvero un osso duro, come testimoniano i precedenti (2-0 per l'austriaco, entrambi match rapidi). “In questo momento sto giocando male – dice Fognini, con la consueta onestà – non sono al 100% perché ho qualche problema alla caviglia e al tendine d'achille”. Si spiegano anche così le 4 sconfitte, dalla Davis in poi, che hanno un po' rallentato la sua corsa di inizio stagione. Negli anni, Fabio ha sempre sofferto un po' di pressione a Roma: chissà che quest'anno non possa trarre giovamento dall'invasione di giovani (Berrettini, Cecchinato, Sonego e Baldi) che stanno facendo ottime cose, spostando l'attenzione dei media. Contro Thiem non avrà niente da perdere, poi però c'è il Roland Garros. “In vista di Parigi dovrò fare un doppio sforzo, sia di fisico che di testa. Devo ritrovare me stesso, il mio gioco… sono ancora lontano dal miglior Fognini”. Si dice che vincere aiuti a vincere: chissà che Roma non possa rappresentare una svolta in positivo. E poi c'è lo stimolo di diventare l'italiano più vincente dell'Era Open, almeno come numero di partite: se Panatta (372) è ancora lontanuccio, Barazzutti (310) è davvero a un tiro di schioppo. Se dimenticare Andreas Seppi, che di partite ne ha già vinte 339.
INTERNAZIONALI BNL D'ITALIA UOMINI – Primo Turno
Fabio Fognini (ITA) b. Gael Monfils (FRA) 6-3 6-1