Tre vittorie in due set, una sfida con Nishikori in arrivo e un probabile duello con Nadal in vista: il suo tennis non è quello di una volta, ma nel torneo di Novak Djokovic ci sono tanti segnali positivi. "È fra i miei tre migliori match in 12 mesi", ha detto il serbo dopo il successo su Ramos, tenuto a distanza di sicurezza per quasi tutto il match.Sarà quell’amore sincero per la città di Roma diventato più intenso anno dopo anno, o magari delle condizioni di gioco che gli piacciono particolarmente, fatto sta che agli Internazionali d’Italia Novak Djokovic riesce sempre a farsi notare. Non è un caso che sia stato proprio il Foro Italico il teatro del suo miglior match della passata stagione, quella semifinale da urlo contro Dominic Thiem, che per qualche ora aveva lasciato immaginare che fosse finalmente tornato il vero Djokovic. Non era stato così, e non lo è nemmeno adesso, ma intanto l’ex numero uno del mondo ha messo in fila sei set consecutivi, senza giocare tie-break, e grazie al 6-1 7-5 imposto ad Albert Ramos-Vinolas si è regalato il primo quarto di finale del suo 2018. Non ne giocava uno proprio dal Masters 1000 romano di dodici mesi fa, mentre tre partite nello stesso torneo non le vinceva dall’Australian Open. Significa che qualcosina si sta muovendo: va detto che non ha battuto avversari impossibili, e il primo giocatore veramente pericoloso (Kei Nishikori) se lo troverà di fronte solo nei quarti di finale di domani, ma ci sono una serie di dettagli che infondono positività. Contro Ramos il campione di Belgrado ha dettato legge sin dall’inizio, trovando un buon feeling col suo tanto caro rovescio e obbligando il catalano al ruolo di comparsa per tutto il primo set, vinto in una mezz’oretta. E nel secondo, anche se c’è stata più battaglia, non è che la musica sia cambiata particolarmente. È venuta a galla la sua generale mancanza di fiducia, perché una volta un break al servizio per chiudere sul 5-4, dopo un match così, non l’avrebbe mai subito. Ma in confronto ai problemi degli ultimi mesi si tratta di piccolezze. Ciò che conta è che “Nole” sia subito riuscito a piazzare un nuovo allungo, mettendo immediatamente una pezza a una situazione potenzialmente scivolosa. "FELICE DI GIOCARE BENE PROPRIO A ROMA"
Negli ultimi dodici mesi – ha detto felice in conferenza stampa – non ho giocato tanti match di questa qualità. In termini di livello di tennis credo sia uno dei miei tre incontri migliori dell’ultimo anno. Mi sono sentito bene in campo, e sono felice che questa condizione arrivi in un posto in cui amo giocare e dove ricevo sempre tanto supporto. A ogni incontro la situazione va un po’ meglio, mi auguro di poter continuare in questa direzione”. L’accesso ai quarti di finale è prezioso anche in termini di classifica, perché – con in scadenza i 600 punti della finale dello scorso anno – se Djokovic avesse perso sarebbe uscito dai primi 30 del mondo, per la prima volta dal 17 luglio 2006, poco meno di dodici anni fa. È vero che non appena si ristabilirà completamente (dando per scontato che succeda) non dovrebbe impiegare molto a tornare in altissimo, ma più lontano parte e più la strada diventa complicata. Tennis a parte, l’impressione è che – magari anche grazie al nuovo vecchio team – il serbo stia pian piano ritrovando serenità. Un esempio? Per il suo match di secondo turno contro Basilashvili gli organizzatori l’hanno spedito sul Pietrangeli, che sarà uno dei luoghi più affascinanti del mondo del tennis, ma in ordine di importanza è pur sempre il terzo campo del Foro Italico, accessibile col semplice biglietto ground. Tuttavia, invece di averne a male, nell’uscire dal Novak ha preso in mano il microfono dello speaker e, col suo italiano che migliora in continuazione, ha ringraziato il pubblico romano, dicendo di adorare l’ex Pallacorda. Come detto, venerdì per Djokovic c’è Nishikori, appena battuto a Madrid e per altre 11 volte su un totale di 14 sfide, comprese due a Roma: nei quarti del 2015 e nella splendida semifinale dell’anno seguente. Confermarsi sarebbe importantissimo, per tornare a giocare una semifinale e perché (probabilmente) vorrebbe dire farlo contro Nadal, in un duello che profuma di vecchi tempi. Quelli che gli mancano tantissimo.

INTERNAZIONALI D’ITALIA – Ottavi di finale uomini
Rafael Nadal (ESP) b. Denis Shapovalov (CAN) 6-4 6-1
Fabio Fognini (ITA) b. Peter Gojowczyk (GER) 6-4 6-4
Kei Nishikori (JPN) b. Philip Kohlschreiber (GER) 6-1 6-2
Novak Djokovic (SRB) b. Albert Ramos Vinolas (ESP) 6-1 7-5
Pablo Carreno Busta (ESP) b. Aljaz Bedene (SLO) 6-4 6-7 6-2
Marin Cilic (CRO) b. Benoit Paire (FRA) 6-4 6-4
David Goffin (BEL) b. Juan Martin del Potro (ARG) 6-2 4-5 ritiro
Alexander Zverev (GER) b. Kyle Edmund (GBR) 7-5 7-6