Guido Pella gli propone meno difficoltà rispetto a Simone Bolelli: sul campo Lenglen, Rafael Nadal torna a macinare gli avversari e ha un tabellone molto favorevole. Difficilmente andrà in difficoltà prima della semifinale. Un buon Del Potro mette fine alla carriera parigina di Benneteau.

Dopo aver combattuto più del previsto contro Simone Bolelli, anche grazie alla grande prestazione del bolognese, Rafa Nadal si prende una boccata d’ossigeno. E regola, con molte meno difficoltà, Guido Pella. Quattro giochi concessi in poco più di due ore (6-2 6-1 6-1 lo score finale). Durata dell’incontro anomala: un terzo dei punti totali sono stati racchiusi in soli tre game, il sesto e l’ottavo del primo set, nonché il quinto del terzo set. Tre game con un punto in comune: nonostante l'accanita resistenza, Pella ha finito col cedere il servizio, nonostante un Rafa un po' meno concreto del solito nel cogliere le occasioni. Ci sarebbe poco da discutere, risultato alla mano, eppure Rafa comincia l’incontro e s’offre. Serve per primo e si ritrova 0-40. Il maiorchino cancella le tre palle break e la successiva quarta. Pella gioca quasi alla pari per qualche game. Tuttavia, l'equilibrio evapora nel sesto game. Dopo aver salvato due palle break e sprecate altrettante possibilità di impattare sul 3 pari, l’argentino cede il servizio. E l’onore delle armi. Nadal chiude il primo set al quinta occasione e quindi innesca il pilota automatico, cedendo altri soli due game. Tutto perfetto, dunque, ma qualche scricchiolio durante il match lascia il dubbio che Nadal non sia il mostro visto a Montecarlo ma quello, più accessibile, di Madrid e Roma. Il suo prossimo incontro, contro Richard Gasquet, ci dirà molto di più anche se non ha mai perso contro il francese, almeno da professionista.

DEL POTRO MIGLIORA, CIAO BENNETEAU
Ha invece fugato tutti i dubbi Juan Martin Del Potro. Molti progressi rispetto al match d’esordio contro Nicolas Mahut, che lo aveva visto bene, ma non troppo, consentendo a Julien Benneteau di restare in partita solo nel primo set. Del Potro parte subito bene, conquistando il break nel quarto gioco. Ma, come contro Mahut, l’inizio del suo incontro è minato da qualche incertezza. Qualche errore di troppo ed è costretto a riprendersi il break sul traguardo, dopo averlo restituito nel settimo gioco. Secondo e terzo set sono invece filati via lisci. Molti vincenti da parte del gigante di Tandil (saranno 44 in totale), ma al cospetto di un avversario sin troppo arrendevole. Prossimo turno con Ramos Vinolas, un tipo tosto. Per Juan Martin l’importante sarà evitare la battaglia. Tuttavia, ci si ricorderà di questo match per l'addio di Benneteau al pubblico di Parigi. Aveva rischiato di chiudere la sua carriera al Roland Garros in un anonimo martedì notte, sul Campo 1, con poca gente. La pioggia lo ha salvato e il giorno dopo ha superato Leonardo Mayer. E così si è preso il palcoscenico del campo più importante, esaurito, contro un grande avversario. Ha chiuso in presa alla commozione, con Del Potro spettatore sorridente durante l'intervista di Benneteau con Marion Bartoli. Palito sta diventando una specie di “becchino”: nel 2009 ha chiuso la carriera di Marat Safin, nel 2012 quella di Andy Roddick, mentre a Parigi ha messo fine all'avventura al Roland Garros, almeno in singolare, di Mahut e Benneteau. Dove potrà arrivare in questo torneo, lo capiremo nei prossimi giorni.