Una battaglia di quattro ore porta Novak Djokovic agli ottavi. Contro un ottimo Roberto Bautista, spinto dalla commozione per la morte della madre, si impone in quattro set. Ha un po' buttato via il secondo, ma si è ripreso bene. Per un paio d'ore ha espresso il suo miglior tennis. Proseguono le sfide con gli spagnoli: adesso sfida Fernando Verdasco.

Se si cercavano conferme sulla crescita di Novak Djokovic, l’incontro di oggi contro Roberto Bautista Agut ne ha fornita più d’una. In verità, nei primi due turni ci sono stati piccoli momenti di amnesia e nervosismo. Ritrovate solidità fisica e mentale, tuttavia, ha mostrato tutta la sua superiorità. Il serbo si impone in quattro set, in quasi quattro ore di gioco. Ma la notizia più importante è che ha espresso per almeno per due set e mezzo un tennis di assoluto valore. Nole parte amministrando molto bene la partita. Bautista inizia molto solido al servizio, per poi via via cedere alla tensione. All’ottavo gioco s’odono i primi scricchiolii con due palle break salvate. Al decimo, lo spagnolo viene messo in un angolo dal dritto di Nole e arrivano due set point. Salvato il primo, sul secondo lo spagnolo sbaglia di metri. Da questo momento sembra tutta discesa per il serbo. Nole si issa sul 3 a 0 nel secondo, ma sul 4 a 2 ecco che il buon Bautista si inventa un game da fenomeno. Tre incredibili risposte ben al di sopra delle sue discrete corde, un errore a rete di Novak e il set si riapre. E si riaprono anche le spire di nervosismo del giocatore serbo. Il set si trascina al tiebreak e Nole, memore di tre setpoint sciupati (uno sul 5-4 e due sul 6-5), sul 6-6 vede la più comoda delle palline per procurarsi il set point infrangersi sul nastro e finire fuori. Ne fa le spese la racchetta, disintegrata al suolo con tanto di warning.

"4 ORE DI GIOCO? PUÒ ESSERE POSITIVO"
Il set scivola nelle mani di Bautista e il terzo set è all’insegna del nonsense. Dopo 5 break nei primi 8 giochi, lo spagnolo si ritrova a servire per il set. E la sua partita finisce praticamente qui. Nole ritrova la calma, ritrova il dritto, ritrova la concentrazione. E Bautista (che dieci giorni fa ha pianto l'improvvisa scomparsa di mamma Esther) ritorna sulla terra. Restituisce il break e, arrivato al tie-break, viene sopraffatto da Nole e dalla stanchezza. Non basta l’interruzione per il diluvio a rianimare Bautista. Il quarto set è una veloce agonia per lo spagnolo, che racimola un solo vincente e si avventura in numerosi drop shot affossati in rete, come per terminare il più in fretta possibile. Finisce sotto una leggera pioggerella, con l’abbraccio fraterno di Nole allo spagnolo. “Sono stanco, ma non esausto. Da un certo punto di vista aver giocato 4 ore può essere positivo. Ho giocato poco ultimamente e non raggiungevo mai le fasi finali di un torneo. Sono stanco, ma anche molto contento. Bautista è un giocatore che gioca con molta, molta pazienza” e giù un sorriso ad accompagnare le parole di Djokovic. Non si preoccupa più di tanto del suo prossimo avversario, Fernando Verdasco, artefice dell’eliminazione di un Dimitrov che a Parigi non ne vuol sapere di superare il terzo turno. “Passerò la serata con la famiglia, i figli e solo da domani penserò al prossimo incontro”. La serenità d’animo di Nole, tra i tanti segnali, è forse quello più importante. La pioggia cade copiosa, ma il serbo si ferma diversi minuti a firmare autografi e farsi immortalare in foto ricordo. Il carattere non è mai cambiato.

ROLAND GARROS UOMINI, Terzo Turno
Novak Djokovic (SRB) b. Roberto Bautista Agut (SPA) 6-4 6-7 7-6 6-1