Malgrado la sconfitta, Sloane Stephens l'ha presa con filosofia. "Simona ha alzato il livello e ha meritato di vincere, qualcosa va così non c'è molto da fare. Sono comunque fiera del mio risultato". Non contenta, si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa contro i giornalisti statunitensi, che dopo lo Us Open sottolinearono eccessivamente (a suo dire) le sue sconfitte.Il suo gran bel momento di gloria Sloane Stephens l’aveva già avuto, stavolta toccava a Simona Halep. E anche se perdere una finale Slam fa sempre male, specialmente per lei che di finali non ne aveva mai persa una a livello WTA, la statunitense l’ha presa bene, accogliendo Simona con un bel sorriso, come se fosse lei la prima a godersi il trionfo di una collega. “Ha avuto un cammino molto complicato, e sono contenta che finalmente sia riuscita a vincere uno Slam”, ha detto in conferenza stampa. “È qualcosa di speciale. Non importa quanto sono difficili le avversità che troviamo sul nostro cammino, alla fine del tunnel c’è sempre la luce. Lei finalmente ha trovato la sua luce”. Tennisticamente parlando, Simona quella luce l’ha trovata (o accesa) nel momento più delicato del suo match, sotto di un set e un break. La statunitense sembrava in pieno controllo della partita, invece le è sfuggita piuttosto rapidamente. “Cosa è successo? Simona ha alzato il suo livello. Non ci puoi fare molto. Contro avversarie così può capitare. Io ho continuato a fare tutto ciò che potevo, ma lei è stata più brava. Oggi ha vinto la giocatrice migliore”. Malgrado, come accennato, non sapesse bene cosa significasse perdere una finale ad alti livelli, già a caldo la Stephens è riuscita a lasciare da parte la delusione, pensando positivo. “Non sono soddisfatta, ma sono comunque fiera di me stessa. Giocare una finale in un torneo del Grande Slam è comunque qualcosa di speciale, e che a molto giocatrici non riesce in un’intera carriera. Dopo averne vinto uno ho giocato una finale dopo poco tempo, quindi sono felice di ciò che ho fatto, e ottimista per il futuro”.QUEI SASSOLINI NELLA SCARPA
La finale parigina, che la porta al numero 4 WTA (“ma la classifica non è qualcosa che mi interessa particolarmente”), conferma le sue grandi possibilità anche lontano dal cemento, e la porta a tutti gli effetti fra le giocatrici in lizza per vincere qualsiasi grande torneo. “La superficie non fa particolare differenza. Sono una giocatrice abbastanza consistente, che ha un tennis a tutto campo e può giocare bene su tutte le superfici. Mi piacciono tutte”. Approfittando del bel risultato appena raggiunto lontano dagli States, Sloane ha anche colto l’occasione per togliersi qualcosa sassolino dalla scarpa. “Credo che il mio segreto sia la perseveranza. Bisogna sempre andare avanti anche quando le cose sono negative, sempre credere in sé stessi anche quando le altre persone non lo fanno. Penso anche a voi (rivolgendosi direttamente ai giornalisti, ndr) che avete sempre dato attenzione al fatto che il mio record fosse negativo dappertutto eccetto che negli Stati Uniti. Penso che aver raggiunto una finale a Parigi significhi aver fatto abbastanza bene. Pare che a lungo l’unica cosa che vi importasse sottolineare fosse che fuori dall’America non vincessi mai”. Ora nessuno potrò più additarla di essere una giocatrice competitiva solamente nel suo continente, ma l’importante è che non vada a finire come dopo lo Us Open, quando accusò il colpo e la nuova dimensione della sua carriera, finendo per raccogliere una lunga serie di sconfitte…
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