Nonostante la vittoria del ricorso da parte di Simona Halep, continua a far discutere la sentenza del TAS. In merito si è pronunciato anche Ahmad Nassar, Direttore Esecutivo della PTPA, che ha spiegato come nessuno esca vincitore da questa situazione
Non smette di far discutere la sentenza del TAS di Losanna, che nella giornata di ieri ha ridotto la squalifica di Simona Halep da quattro anni a nove mesi. Quella che da un lato può sembrare una vittoria – e certamente lo è per la tennista rumena che può tornare in campo fin da subito – c’è più di qualcosa che non torna nell’intera vicenda. In particolare la pena che Halep ha dovuto scontare, che a conti fatti è superiore a quella inflitta. Nonostante i nove mesi siano infatti scaduti il 6 luglio 2023, solamente da ieri l’ex numero uno del mondo ha avuto il via libera per tornare in campo.
Sulla vicenda si è espresso su X anche Ahmad Nassar, direttore esecutivo della PTPA fondata da Novak Djokovic. In particolare Nassar ha sentenziato come – nell’intera vicenda – non ci sia nessun vero vincitore. Chi può infatti restituire ad Halep i punti persi nel ranking e l’ultimo anno e mezzo di carriera? Infine la promessa di lavorare per cambiare tutto questo, per cercare di evitare di ripetere gli errori commessi in questa vicenda.
Lots of thoughts on this: https://t.co/UVjmdMKUWe
— Ahmad Nassar (@ahmad4athletes) March 5, 2024
First and foremost, we are glad Simona finally cleared her name. But’s refrain from calling it a “win.” Nobody really won here.
She doesn’t get the last 1.5 years back. She doesn’t get rankings points and prize money back. And,…