In una elle tante interviste rilasciate nelle scorse settimane, Adriano Panatta ha ricordato – con un sorriso – di aver perso il trofeo del titolo conquistato nel 1976 al Roland Garros. È andato perduto durante un trasloco. “Ma non importa, conservo dentro di me il valore di quel trofeo” ha detto Panatta. Ben diversa la faccenda di Boris Becker: a poche settimane dalla nuova edizione di Wimbledon, emerge la notizia che l'ex numero 1 del mondo ha messo in vendita i trofei dei suoi tre successi a Church Road: il denaro incassato gli servirà a saldare i debiti accumulati in Gran Bretagna e che lo scorso anno avevano portato al decreto di fallimento. Visto che Boris ha ancora moltissimi tifosi, saranno contenti di sapere che tanti gadget appartenuti al tedesco sono stati messi in vendita in un'asta online che terminerà il 28 giugno. È stato il banditore Wyles Hardy and Co. A creare ben 81 lotti, il cui scopo è raccogliere fondi da versare ai creditori di Becker. Quando il tedesco era all'apice della sua carriera, i vincitori del torneo ricevevano tre miniature dei trofei: la Renshaw Cup, l'All England Lawn Tennis Club Challenge Cup e la President's Challenge Cup. Un miniatura delle Challenge Cup presa direttamente dalla collezione di Becker ha ricevuto un'offerta inaugurale di 1.000 sterline. Ma non è l'unico oggetto di valore storico ad essere messe in vendita: per esempio, c'è una replica (di tre quarti di dimensione) della Renshaw Cup, un trofeo consegnato a Becker quando è diventato il più giovane vincitore di un torneo del Grande Slam, allo storico Wimbledon 1985. Si parte da una base d'asta di 8.000 sterline. Ma i fanatici di Becker troveranno oggetti da collezione di ogni genere: orologi, racchette e fotografie che hanno accompagnato la sua carriera.
IL DIVORZIO DALLA MOGLIE E L'EX OROLOGIO DI DJOKOVIC
Per esempio, un paio di scarpe di Boris (indossate nel 1996) hanno visto un'offerta iniziale di 500 sterline. Nonostante abbia incassato oltre 30 milioni, lo scorso anno è stato dichiarato fallito per un debito di 3,5 milioni di euro con la banca privata Arbuthnot Latham & Co. Ma i problemi di Boris non finiscono qui: un suo ex socio d'affari, Hans Dieter Cleven, ha presentato una causa contro di lui presso un tribunale svizzero, chiedendo 40 milioni di franchi svizzeri. Pur negando di trovarsi in reali difficoltà economiche, Becker ha comunque eroso gran parte del suo patrimonio con cattivi investimenti e operazioni dissennate. Durante il Roland Garros, lo abbiamo visto impegnato su Eurosport Germany: ha commentato gli incontri e condotto una trasmissione di approfondimento denominata “Matchball Becker”. I maligni sostengono che stia cercando di monetizzare in ogni modo. Non si sa. È invece certo che il mese scorso ha annunciato la separazione con la seconda moglie, la modella olandese Lilly Kerssernberg. È auspicabile, per Boris, che abbia firmato importanti accordi prematrimoniali: il divorzio con la prima moglie Barbara Feltus gli era costato oltre 10 milioni di sterline più la custodia dei figli, senza dimenticare il risarcimento pagato nel 2001 alla modella russa Angela Ermakova per il concepimento di un bambino nella sgabuzzino del ristorante Nobu di Londra. Secondo la stampa tedesca, uno dei passaggi più fallimentari del Becker “uomo d'affari” sarebbero stati i notevoli investimenti nell'industria petrolifera nigeriana. Secondo “Spiegel”, si è interessato al settore di petrolio e gas nigeriano, arrivando ad effettuare un singolo investimenti di circa 9 milioni di euro. Tra gli oggetti messi in vendita all'asta non ci sono soltanto memorabilia dedicati a Wimbledon, ma davvero un po' di tutto: ad esempio, la replica del trofeo dello Us Open 1989 e della Coppa Davis 1988, senza dimenticare la racchetta griffata Puma utilizzata alle WCT Finals di Dallas, sempre nel 1988. Non manca l'abbigliamento Lotto e – pensate un po' – addirittura un orologio Seiko che era appartenuto a Novak Djokovic. Secondo diverse fonti, il debito complessivo di Becker ammonta a oltre 50 milioni di sterline. Non sappiamo se sia una cifra esagerata: di sicuro, la messa all'asta di oggetti così importanti non è certo un buon segnale per Boris.