Con due semifinali di fila ai Challenger di Surbiton e Nottingham (dove può vincere il torneo) Daniel Evans dimostra di essere tornato subito in ottime condizioni, a poco più di un mese dal rientro dopo la sospensione per l'assunzione di cocaina. La LTA lo sta mettendo alla prova, ed "Evo" sta rispondendo alla grande. "Wild card per Wimbledon? Mi piacerebbe".Daniel Evans ha sbagliato, l’ha ammesso (cosa tutt’altro che frequente), è stato punito e ora ci riprova, con risultati che infondono fiducia. In attesa di capire il futuro prossimo di Andy Murray, che si sta allenando al Queen’s ma non ha ancora deciso se rientrare o meno, in chiave Wimbledon per il tennis britannico si sta facendo largo un altro interrogativo, che riguarda una possibile wild card ai Championships per “Evo”, tornato subito protagonista a poche settimane dal rientro dalla sospensione per uso di cocaina. La LTA ha scelto di mettergli a disposizione le strutture e un programma medico-sportivo, ma per il resto ha deciso di non aiutarlo troppo, con l’intenzione di metterlo alla prova. Per il momento Evans ha ricevuto una sola wild card a fine aprile, per ripartire dalle qualificazioni del Challenger di Glasgow, quando era rimasto senza classifica ATP. Il resto l’ha fatto tutto con la sua racchetta: è arrivato agli ottavi a Loughborough partendo dalle qualificazioni, e con l’arrivo dei Challenger sull’erba è rifiorito, grazie a un tennis che con tagli, variazioni, tocco e volèe sembra costruito ad hoc per funzionare sui prati. Dalle qualificazioni è arrivato in semifinale a Surbiton, battendo uno specialista come Sergiy Stakhovsky (che qualche annetto fa causò un discreto choc sul Centre Court di Wimbledon), e così si è guadagnato uno special exempt per Nottingham, dove con tre vittorie in due set si è preso un’altra semifinale, e può puntare al primo titolo della sua nuova carriera. In sintesi, è tornato subito super competitivo (e non era affatto scontato) e se dovesse vincere sul serio manderebbe un messaggio ben chiaro negli uffici della LTA, dimostrando sul campo di meritare un posto nel tabellone principale dei Championships. “Mi piacerebbe ricevere una wild card per il main draw – ha detto l’ex numero 41 del mondo – e mi auguro di averne notizie entro la fine di questa settimana. Ma mi accontenterei anche di un invito per le qualificazioni, o anche per le pre-qualificazioni”.L'AIUTO (IPOTETICO) ALLA SHARAPOVA
Evans ci va cauto, perché sa bene che la LTA non ha intenzione di regalargli nulla, anche perché sul tema delle wild card per il suo torneo del Grande Slam è sempre stata molto severa. Negli ultimi anni la federazione britannica ha addirittura reso ancora più selettivi i criteri di assegnazione degli inviti, a tal punto da aver rinunciato a distribuirne alcuni per le qualificazioni, perché nessuno dei giocatori interessati rispettava i requisiti richiesti, fra classifica, risultati e impegno. Tuttavia, è doveroso ricordare che difficilmente potranno attaccarsi al discorso etico, visto che dodici mesi fa sembravano pronti a dare una wild card a Maria Sharapova (dopo che il Roland Garros gliel’aveva negata), e dopo che la russa decise di giocare le qualificazioni si organizzarono per sfruttarne al massimo la presenza, aggiungendo tribune supplementari e decidendo per la prima volta nella storia di far pagare il biglietto d’ingresso anche per le “quali”. Poi “Masha” si infortunò a Roma e non partecipò, ma il discorso cambia solo sensibilmente. Nei mesi scorsi Evans ha passato periodi duri, perché è stato abbandonato un po’ a tutti e per lungo tempo – come prevedono le sospensioni per doping – non ha potuto allenarsi in nessuna struttura della LTA o di qualsiasi altra federazione affiliata all’ITF. La t-shirt completamente bianca che sta indossando nelle ultime settimane è sinonimo dell’assenza di uno sponsor tecnico, e pure con i colleghi britannici i rapporti si sono un po’ deteriorati. Ma il 28enne di Birmingham l’ha accettato, a testa bassa. “Nel periodo lontano dai campi non ho mai parlato con Murray e ho visto una sola volta Edmund – ha raccontato –, ma è normale. Ho commesso un errore e ne pago le conseguenze. Spero di lasciarmi presto questa storia alle spalle una volta per tutte”. Tornare in campo all’All England Club sarebbe il modo migliore per chiudere i conti col passato.
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