Va ad Andreas Seppi il derby azzurro a Halle: forte di una maggiore abitudine a giocare sui prati, l'altoatesino supera senza grandi difficoltà Matteo Berrettini, dando segnali incoraggianti dopo il passo falso della scorsa settimana a 's-Hertogenbosch. Nel suo quarto sono caduti uno dopo l'altro Zverev e Gasquet: c'è la chance di andare in fondo.Ai quarti a Wimbledon ci sono arrivati Adriano Panatta e Davide Sanguinetti, ma, numeri alla mano, nell’Era Open il miglior giocatore italiano sull’erba risponde al nome di Andreas Seppi. È stato l’unico dei nostri capace di vincere un torneo sui prati, nel 2011 a Eastbourne, e probabilmente è anche l’unico che guarda con fiducia alla stagione verde, come dimostrato dalla scelta di giocare tutti i tre tornei in preparazione a Wimbledon. La scorsa settimana a ‘s-Hertogenbosch è arrivato un passo falso contro lo statunitense Mackenzie McDonalds, ma l’altoatesino ha la possibilità di rifarsi a Halle, dove all’esordio l’ha spuntata per 6-3 7-5 nel derby contro Matteo Berrettini, ripescato come lucky loser dopo la sconfitta contro Mikhail Youzhny al turno decisivo delle qualificazioni. Potenzialmente, sull’erba il tennis del laziale può funzionare benissimo, ma non bisogna far l’errore di credere che per vincere sui prati sia sufficiente servire forte e colpire tanti vincenti, due qualità presenti nel gioco di Matteo. La prima regola per giocare come si deve sull’erba, infatti, è quella di sapersi muovere a dovere e saper accorciare i tempi di reazione, preferendo l’istinto al pensiero. Qualcosa che negli anni Seppi ha imparato a fare a dovere, costruendoci buona parte dei suoi successi sull’erba. È andata così anche sul Campo 1 del Gerry Weber Stadion, mentre sul Centrale c’era l’atteso esordio di Roger Federer. Seppi è stato superiore sin dalle prime battute, sfruttando la scarsa dimestichezza coi prati di Berrettini, che la sua prima partita da professionista sull’erba l’ha giocata sabato, contro Dustin Brown al primo turno delle qualificazioni.
TABELLONE INTERESSANTE
In precedenza, sui campi verdi il gigante laziale ci aveva messo piede solo nel 2014 per due tornei juniores, Roehampton e Wimbledon, un po’ poco per pensare di poter fare chissà cosa. Nei suoi turni di battuta Seppi ha permesso a Berrettini di arrivare ai vantaggi (ma non a palla-break) in una sola occasione, mentre in risposta il 34enne di Caldaro si è fatto spesso pericoloso. Gli è bastato strappare per due volte il servizio all’avversario per chiudere senza sudare troppo, dopo 1 ora e 31 minuti. Ha sempre avuto in mano lui il pallino dello scambio, cercando e trovando più spesso la via della rete, e confermando il buon feeling col torneo tedesco, dove nel 2015 arrivò fino in finale, perdendo per 7-6 6-4 contro Roger Federer quella che qualitativamente è stata una delle migliori partite della sua intera carriera. Andreas può provare ad andare lontano anche quest’anno, visto che nel suo quarto di tabellone si è aperta una voragine che l’ha reso il favorito per conquistare il posto disponibile per la semifinale. Innanzitutto giovedì l’allievo di Massimo Sartori non se la dovrà vedere con Gasquet, una delle sue storiche bestie nere, bensì contro Florian Mayer, che approfittando dei problemi fisici del francese (reduce dal titolo n.15 a ‘s-Hertogenbosch) ha raccolto una delle pochissime vittorie della sua stagione, che a settembre lo vedrà dare l’addio al tennis. Con un mix fra tagli e classe, sull’erba il 34enne bavarese può diventare molto pericoloso, ma non è più il giocatore che due anni fa ad Halle vinse il titolo, battendo anche Seppi nella sua cavalcata. In più, sempre da quelle parti di tabellone ha già salutato la compagnia anche “Sascha” Zverev: sembrava il principale outsider di Federer, invece si è arreso a Coric, facendo venire l’acquolina in bocca a tanti colleghi. Seppi compreso.

ATP 500 HALLE – Primo turno
Andreas Seppi (ITA) b. Matteo Berrettini (ITA) 6-3 7-5