Il nervoso parigino, dopo la sconfitta contro Marco Cecchinato, sembra definitivamente alle spalle. Parlando con i giornalisti, Novak Djokovic diceva che il tennis non era al centro dei suoi pensieri, e che “non sapeva” cosa avrebbe fatto per la stagione sull'erba. Ma una partita giocata male (e persa con tanti meriti dell'azzurro) non può cancellare un processo di crescita che sembra finalmente concreto. E allora ha accettato una wild card per il torneo del Queen's, che da quest'anno ha assunto la denominazione di “Fever Tree Championships” dopo che la LTA ha perso il vecchio sponsor AEGON e ha individuato nuovi partner. Nel pomeriggio di martedì, il serbo ha lasciato appena tre giochi a John Millman, battuto con un netto 6-2 6-1 in poco più di un'ora. “È stata una buona partita – ha detto Djokovic – ero concentrato e ho messo la giusta intensità su ogni colpo. Oggi ha funzionato tutto magnificamente. Penso di avergli messo molta pressione, anche nei suoi turni di servizio, perché ho risposto con ottime percentuali. La solidità dei miei colpi lo ha tenuto lontano dalla linea di fondo sin dall'inizio del punto. Sono lieto di aver iniziato la stagione sull'erba in questo modo, peraltro in un torneo che non giocavo da otto anni”. In effetti, Nole non ha una grande tradizione al Queen's. Il suo miglior risultato risale al 2008, quando perse in finale contro Rafael Nadal. La sua avventura londinese proseguirà con un match complicato e affascinante: a causa di una classifica da ricostruire, Nole sfiderà negli ottavi Grigor Dimitrov (n.2 del seeding, vincitore di questo torneo nel 2014). I precedenti sono nettamente favorevoli a Djokovic (6-1), che peraltro ha vinto l'unico scontro diretto sull'erba, a Wimbledon 2014.
BIG MATCH CONTRO DIMITROV
“In questo momento è tutto incentrato sul tennis, sul mio gioco. Sto lavorando per migliorare e salire di livello – ha proseguito Djokovic – la partita con Dimitrov, ovviamente, sarà una bella sfida per entrambi, soprattutto per me. In fondo, non ho giocato troppe partite negli ultimi dodici mesi”. Se escludiamo il match contro Cecchinato, gli ultimi due mesi di Djokovic parlano di una “curva” in costante salita. E Wimbledon, torneo già vinto tre volte, sarà un'ottima occasione per valutare il suo stato di forma. “Se vuoi vincere il torneo devi passare attraverso partite come questa – ha detto Dimitrov – che sia nei primi turni o nelle fasi finali, devi comunque battere i più forti. Novak ha giocato davvero un ottimo match, ne ho visto una parte. Sono qui per giocare, competere e trovare il mio miglior tennis”. Sotto 2-1 nel primo game, Djokovic ha trovato lo schema per fare male al suo avversario. Si è aperto il campo con un gran rovescio, e spesso ha infilato l'avversario con il dritto vincente, dall'altra parte. Con sette giochi consecutivi, ha messo in cassaforte una partita che lancia segnali più che incoraggianti. Va detto che Millman, dopo la finale giocata a Budapest (persa proprio contro Cecchinato) ha raccolto cinque sconfitte consecutive. Come detto, negli ottavi Nole se la vedrà con Dimitrov: il bulgaro ha avuto qualche problema per superare Damir Dzumhur, battuto soltanto 6-3 6-7 6-3. Per Grisha è la decima apparizione consecutiva al Queen's, ed è stato piuttosto efficace nel cancellare le palle break (ne ha annullate 6 su 8). “Sono contento del risultato – ha detto il bulgaro, non troppo soddisfatto della sua prestazione – avrei potuto fare alcune cose un po' meglio, ma è la mia prima partita sull'erba. Ero un po' arrugginito, ma nel complesso ho servito bene. Anche in risposta, ho reso nei momenti importanti. Sono segnali positivi”. I due si affronteranno giovedì.