Si può forse recriminare per il fallo di piede, un po' discutibile, che gli è stato chiamato in un momento cruciale. Detto questo, rimane un pizzico di delusione per la sconfitta di Simone Bolelli nei quarti del torneo ATP di Bastad. Da numero 153 ATP, non capita tutti i giorni di trovare un pari classifica nei quarti di un torneo così importante. La sorte gli aveva riservato Henri Laaksonen, svizzero che è nato finlandese e ha una storia particolare alle spalle. È stato uno degli ultimi giocatori a rappresentare due nazionali in Coppa Davis. È un buon giocatore, vale di più dell'attuale n.148, però ha limiti precisi ed è battibile. Nel primo set, in effetti, si è visto un buon Bolelli, sempre incisivo con il servizio e il dritto. D'altra parte, la vittoria su Diego Schwartzman (la migliore degli ultimi tre anni, classifiche alla mano) gli aveva dato tanta fiducia. Ma poi è improvvisamente calato, lasciandosi addormentare da un giocatore asimmetrico, che però sa coprire piuttosto bene il campo. Già quartofinalista a Bastad lo scorso anno, Laaksonen viene da una stagione così così, in cui vanta come migliori risultati un paio di quarti nei Challenger di Sarasota ed Heilbronn. Una volta vinto il secondo set, Laaksonen si è disunito e Bolelli ha preso un vantaggio che sembrava rassicurante: 3-0, con due break di vantaggio. A quel punto si è disunito, ha ridotto la potenza dei suoi colpi e ha confermato gli storici limiti negli spostamenti.
MIX TRA CHALLENGER E ATP
Certo, c'è stata una chiamata un po' così: sul 4-3 e 30-15, con Simone al servizio, gli è stato chiamato un fallo di piede sulla seconda di servizio: punto perso e un po' di distrazione nei seguenti, visto che Laaksonen si è aggiudicato sei dei successivi sette punti. Chiamato a servire per rimanere nel match, l'azzurro ha sciupato un vantaggio di 40-15 e ha lasciato strada allo svizzero, atteso in semifinale da Richard Gasquet. Proveniente dalle qualificazioni, l'azzurro ha raccolto un buon bottino di punti, che però non rivoluzionerà la sua classifica: lunedì prossimo dovrebbe salire al numero 145, in quel limbo tra i main draw dei Challenger e le qualificazioni dei tornei ATP. La programmazione di Bolelli è ancora più complicata da impostare, perché con Fabio Fognini continua a rappresentare una delle migliori coppie in circolazione. Allo stesso tempo, per ricostruirsi una buona classifica in singolare è giusto giocare qualche Challenger. Nei prossimi giorni, sarà tra i giocatori più attesi al torneo di Padova, che torna in calendario in sostituzione del defunto Challenger di Cortina d'Ampezzo. Il rientro tra i top-100 ATP può essere un obiettivo ragionevole da qui a fine anno, anche se partite come questa – onestamente – andrebbero vinte. Con lui a Bastad c'era Eduardo Infantino, mentre Alessandro Giannessi è volato a Scheveningen con il preparatore atletico Marco Panichi: segno che il coach argentino è convinto che il “Bole” possa ancora fare qualcosa di buono. C'è da augurarsi che abbia ragione. Intanto, prima di volare a Padova, proverà a conquistare il doppio in Svezia: a chiudere il programma di sabato, lui e Fognini sfideranno Mirnyi-Oswald, coppia n.1 del tabellone.
ATP BASTAD – Quarti di Finale
Henri Laaksonen (SUI) b. Simone Bolelli (ITA) 3-6 6-2 6-4