Quarto titolo alla Rogers Cup per Rafael Nadal. Nella finale contro Tsitsipas non c'è storia fino a quando "Rafa" non serve per chiudere i conti nel secondo set: si distrae, inizia a sbagliare e deve addirittura cancellare un set-point, ma nel tie-break rimette le cose a posto, confermando l'ottimo feeling con Canada. È lui il favorito per New York?Una passeggiata chiusa col brivido, perfetto per dare un senso a un match che altrimenti non ci sarebbe quasi stato. È la sintesi, facile facile, della finale della Rogers Cup di Toronto, che è stato il torneo magico di Stefanos Tsitsipas, ma come da pronostico è finito nella bacheca di Rafael Nadal, a far compagnia agli altri 79 titoli raccolti qua e là negli ultimi quindici anni. Trentatré sono Masters 1000, tre in più rispetto a quel Novak Djokovic che l’ha fermato per un soffio in semifinale a Wimbledon, negandogli un titolo che avrebbero reso ancor più salda la sua posizione di numero uno ATP. Tuttavia, l’importante è che il maiorchino si sia dimostrato immediatamente competitivo anche sul cemento, firmando il poker in Canada (due a Montreal, due a Toronto) grazie al successo per 6-3 7-6 e prendendosi un successo in un Masters 1000 sul duro che gli mancava addirittura da Cincinnati 2013. Un dato che più di ogni altro simboleggia la sua ritrovata competitività su tutte le superfici, e dice che in questo momento è lui a meritare di stare lassù in cima a guardare tutti dall’alto. Lontano dalla terra è umano, come dimostra l’improvviso calo sul 6-3 5-4, quando è andato a servire per il match con appena tre punti persi in battuta fino a quel momento e di colpo si è inceppato, dando viva a una partita mai davvero iniziata. Ma se creargli qualche grattacapo diventa più facile, batterlo resta ugualmente un’impresa, specie per chi – come Tsitsipas – giocava la sua prima finale a certi livelli, conquistata dopo quattro vittorie di fila contro altrettanti top-10 e con oltre dieci ore trascorse in campo negli ultimi cinque giorni. Fatiche, mentali e fisiche, che si sono viste tutte nella differenza di intensità fra i due, e hanno obbligato il greco a giocare un tennis rischioso, per cercare soluzioni che gli permettessero di scambiare il meno possibile. Farcela è dura, farcela contro Nadal è quasi impossibile.
NADAL RIMETTE TUTTO IN DISCUSSIONE
La partita è tornata in discussione solo ed esclusivamente per un passaggio a vuoto di “Rafa”, davvero impeccabile fino a quando è andato a servire per il titolo, nel decimo gioco del secondo set, bloccandosi come un principiante alle prese con la prima vittoria che conta. Prima un errore, poi un altro, quindi un doppio fallo e poi un altro errore ancora, quasi fosse un regalo per Tsitsipas, che nel giorno del suo ventesimo compleanno si è ritrovato di colpo nel match, guadagnando fiducia da trasformare in energia, e iniziando a pensare che forse non tutto era perduto. Una speranza che si è trasformata in certezza quando altri due errori di “Rafa” l’hanno portato a due punti dal set sul 6-5, e soprattutto quando ha avuto addirittura un set-point per portare il duello al terzo, scenario impensabile solo una decina di minuti prima. Ma lì Nadal è stato bravo e fortunato, uscendone con una contro smorzata corretta dal nastro, e poi ha scampato il pericolo nel tie-break, quando Tsitsipas è tornato a perdere il controllo del diritto, oggi antagonista almeno al pari dell’avversario. Prima ne ha sbagliato uno sul 2-1 e servizio, poi un secondo sul 4-3 per Nadal, che una volta messo di nuovo il naso avanti ha deciso che con rischi e paure poteva bastare così, chiudendo al primo match-point, dopo un’ora e 42 minuti. Il Canadian Open diventa il torneo sul cemento vinto più volte dal 32enne di Manacor, con quattro successi, ma – non ce ne voglia Nadal – l’edizione 2018 resterà quella che ha lanciato Tsitsipas nel tennis dei grandi. Una finale così l’avrebbe vinta difficilmente anche se fosse stato al 100%, figurarsi col serbatoio quasi vuoto, ma la sua settimana resta uno spettacolo, sul quale costruire un futuro che può diventare interessante fin da subito. Ne capiremo di più allo Us Open, dove lui sarà una delle mine vaganti, mentre questo Nadal può giocare il ruolo di favorito numero uno.

MASTERS 1000 TORONTO – Finale
Rafael Nadal (ESP) b. Stefanos Tsitsipas (GRE) 6-3 7-6
ATP MASTERS 1000 – I PLURIVINCITORI
Rafael Nadal – 33

Novak Djokovic – 30
Roger Federer – 27
Andre Agassi – 17
Andy Murray – 14
Pete Sampras – 11
Thomas Muster – 8
Michael Chang – 7
Andy Roddick – 5
Boris Becker – 5
Jim Courier – 5
Gustavo Kuerten – 5
Marat Safin – 5
Marcelo Rios – 5