Termina al secondo turno lo Us Open di Camila Giorgi, capace di vincere appena due incontri a New York negli ultimi 5 anni. A fermarla è Venus Williams, in un duello che con un pizzico di attenzione in più si poteva almeno trascinare al terzo set. Invece finisce 6-4 7-5, con i soliti rimpianti che accompagnano la carriera della 26enne di Macerata.La premessa è più che doverosa: perdere contro Venus Williams, allo Us Open, è un risultato che ci sta. La statunitense sui campi di Flushing Meadows è arrivata in semifinale la bellezza di nove volte, vincendo il titolo in un paio di occasioni, e fa niente se si parla di oltre 15 anni fa, perché a dire che la Venere è ancora super competitiva c’è la semifinale del 2017, appena dodici mesi or sono. Tuttavia, Camila Giorgi ha lasciato il Louis Armstrong Stadium con più di un rimpianto, come purtroppo spesso le capita, battuta 6-4 7-5 in un duello nel quale avrebbe meritato il terzo set. Ma a certi livelli le partite si giocano e vincono su pochissimi punti, quelli che a Wimbledon le erano costati la sconfitta ai quarti contro Serena e due mesi dopo le sono stati fatali contro l’altra delle sorelle Williams, la più grande, dalla carriera un tantino meno brillante ma comunque eccezionale. Un peso che tante colleghe avrebbero accusato ancor prima di scendere in campo, mentre l’azzurra non ha avuto paura a contrastare, affrontando il duello senza timori e senza problemi a fare a pallate, specialità della casa di entrambe. È così che Camila è andata avanti di un break sia nel primo sia nel secondo set, senza mai perdere campo, mostrando che le armi per vincere la partita c’erano, ci sono, ci sono sempre state. Il problema è utilizzarle a dovere dall’inizio alla fine, specialmente in un confronto simile, che l’ha obbligata a tenere sempre il piede sull’acceleratore. Per tenere testa a Venus era costretta a prendersi sempre dei rischi importanti, che come spesso accade hanno pagato soltanto a fasi alterne, fino a condannarla nell’ultimo game di entrambi i set. Non è un caso: lei aveva la tensione di dover servire per allungare il set, mentre Venus ha sciolto il braccio e ha giocato due dei migliori game della sua partita. Una campionessa si vede anche da questo.
QUELLE CINQUE PALLE-BREAK SUL 4-4…
I rimpianti di Camila sono concentrati soprattutto nel secondo set, dopo che nel primo era stata brava a cancellare un paio di set-point sul 3-5 e punire le troppe seconde palle dell’americana, salvo poi vanificare tutto nel decimo gioco. Un break in avvio di secondo le permetteva di salire sul 3-1 e mettere all’angolo l’americana, ma un brutto sesto game rimetteva di nuovo tutto in discussione, con più demeriti dell’azzurra che meriti della statunitense. Meriti che invece Venus ha avuto in un nono game cruciale, sul 4-4, quando è risalita da 0-40 e ha tenuto la battuta cancellando complessivamente ben cinque palle-break. Camila non è stata un mostro nella gestione tattica di un paio di situazioni (si sa, fa parte del suo DNA), ma Venus si è giocata alla grande le sue chance e ha costretto di nuovo la tennista di Macerata a servire per restare in partita, come nel primo set. Un compito che Camila ha svolto bene sul 4-5, molto meno sul 5-6, dopo che nell’undicesimo game Venus aveva rintuzzato i suoi tentativi, arrivati fino allo 0-30. Il game seguente è stato decisivo: Camila l’ha aperto con un brutto errore di rovescio seguito da un doppio fallo figlio della tensione, e portarsi sul 30-30 non le è bastato. Ha consegnato un match-point steccando un diritto e l’ha giocato con troppa fretta, fino al diritto in rete che le è costato partita ed eliminazione, la quinta negli ultimi cinque anni fra primo e secondo turno. Segno che dopo il brillante piazzamento alla seconda settimana del 2012 il suo rapporto col cemento di Flushing Meadows si è un po’ incrinato. Tuttavia, come ampiamente accennato, perdere contro Venus Williams a New York non è affatto un disonore. È capitato a tante, e capiterà ancora. Meglio, dunque, guardare il bicchiere mezzo pieno: Camila tornerà in Italia da numero 35 WTA, posizione che non occupava da tantissimo tempo. Con zero punti da difendere da qui a fine anno è il momento di ritoccare il best ranking.

US OPEN DONNE – Secondo turno
Venus Williams (USA) b. Camila Giorgi (ITA) 6-4 7-5