Colavita è una nota marca di olio d'oliva. Fondata in Italia negli anni 30 del secolo scorso, oggi vanta una forte presenza negli Stati Uniti. Per qualche ragione, hanno scelto di sponsorizzare Lesia Tsurenko, giocatrice ucraina che vanta come best ranking il numero 29 WTA. Ha ottenuto buoni risultati, forse non sufficienti per giustificare uno spot televisivo di un minuto, decisamente patinato, che l'ha resa popolarissima presso il pubblico americano. Da stanotte, la 29enne di Vladimirec ha dato un'altra ragione per farsi riconoscere: estromettendo Caroline Wozniacki, numero 2 del tabellone, ha reso storica questa edizione dello Us Open femminile. Non era mai successo, in 50 anni di Era Open, che le prime due teste di serie del tabellone femminile uscissero prima dei quarti. Quest'anno è stata una catastrofe, con Simona Halep eliminata all'esordio e la Wozniacki al secondo turno. Sul campo intitolato a Louis Armstrong, la Tsurenko si è imposta con un netto 6-4 6-2. Sotto 3-1 nel primo set, ha vinto 11 degli ultimi 14 game e ha sigillato un risultato a sorpresa. Non una “grande” sorpresa, perché a Cincinnati aveva già eliminato la Muguruza e la danese viene da un periodo così così, con poche partite giocate negli ultimi due mesi. “Sul nuovo Armstrong hanno già perso Halep, Muguruza e la sottoscritta – ha scherzato la Wozniacki, dopo essersi accertata che la rumena avesse giocato per davvero sull'Armstrong – una volta a Wimbledon c'era un campo che era considerato il cimitero dei campioni… magari lo Us Open ha trovato il suo. Ma mi sembra un po' presto per dire così con certezza”. La danese ha ammesso che la Tsurenko ha giocato meglio di lei, con intelligenza e a caccia degli angoli. Noi avevamo conosciuto l'ucraina qualche anno fa, durante un match di Fed Cup giocato a Biella, in cui batté Schiavone ed Errani, mostrando una viva spavalderia e grandi ambizioni.
L'IMPORTANZA DEL DRITTO
Non ha raggiunto il livello che sperava, ma forse è ancora in tempo. Specie da quando ha cambiato coach. Chiuso il rapporto professionale con Dmytro Brichek, qualche mese fa ha scelto l'Italia. Al suo angolo, oltre al manager Corrado Tschabuschnig, c'è il coach Adriano Albanesi, 37 anni, proveniente da Tivoli. Con lui, Lesia ha dato una svolta alla stagione. Si è presentata a New York da numero 36 WTA e adesso è inevitabile puntare al best ranking. Con Albanese ha trovato, evidentemente, una certa tranquillità. Ha invece riconosciuto al coach precedente un'intuizione tecnica di cui sta raccogliendo i frutti. “Ho lavorato tanto sul dritto negli ultimi anni. Ho cambiato impugnatura e modo di giocarlo. L'ho fatto perché è un colpo che si usa molto, ci si possono fare tante cose e oggi è il mio colpo preferito”. In effetti, prima era un preciso punto debole del suo arsenale tecnico. Adesso ha trovato il modo per giocarlo in modo diverso, con più rotazione e maggiore continuità. Anche contro la Wozniacki le cose migliori sono arrivare con il rovescio, soprattutto lungolinea, ma il match è terminato con un bel dritto vincente. Un'immagine simbolo della nuova Tsurenko. “Cincinnati mi ha dato fiducia, poi ho risolto i problemi fisici alla parte bassa della schiena – ha detto – il mio piano era giocare solida e paziente, scegliendo la palla giusta per attaccare. Sono stata coraggiosa e l'ho fatto nel 90% dei punti”.
L'OMAGGIO A OLGA SAVCHUK
E pensare che ha giocato con una chiara menomazione al braccio destro. “Mi dà fastidio sin dal primo turno, ma durante il riscaldamento non mi ha creato problemi, al punto che me ne ero dimenticata. In campo, tuttavia, quando ho provato un servizio piatto e potente, ho sentito un dolore acuto. A quel punto ho deciso di giocare solo lo slice, ma da qui al prossimo match farò un po' di trattamenti per tornare a servire al meglio. Voglio tirare anche qualche ace”. Ne avrà bisogno per eguagliare, e magari migliorare, il suo miglior risultato a Flushing Meadows, gli ottavi di due anni fa (perse contro Roberta Vinci). La sua prossima avversaria sarà la giovane Katerina Siniakova, poi negli ottavi potrebbe esserci Kiki Bertens. E poi c'è quella storia dell'olio d'oliva che diverte un po' tutti. Chissà perché hanno scelto proprio lei come testimonial. Lesia ha tagliato corto quando le hanno chiesto se l'olio d'oliva l'ha aiutata a vincere questa partita. “Non lo so. Posso dire che loro mi aiutano e per questo li ringrazio”. È stata più loquace quando ha parlato di Olga Savchuk, sua connazionale che ha appena giocato il suo ultimo match. “Probabilmente è la persona più divertente del tour. È davvero simpatica, ha reso speciale il clima nel nostro team di Fed Cup. Quando sono arrivata nel tour non conoscevo nessuno e lei è stata una delle prime e diventare mia amica. Forse resterà nella nostra squadra in un'altra veste”. Con la Svitolina e questa Tsurenko, senza dimenticare la rampante Kalinina, l'Ucraina può diventare una mina vagante della Fed Cup. Per adesso, Lesia punta ad esserla allo Us Open. Con un segreto italiano e quel curioso sponsor all'olio d'oliva.