Al suo primo torneo ATP sul veloce indoor, Matteo Berrettini dimostra di sapere come si vincono le partite sui campi rapidi, e la spunta in tre set su Guillermo Garcia-Lopez. Non gioca meglio dello spagnolo, ma sfrutta tutte le (poche) chance a sua disposizione, meritando il passaggio del turno e la probabile sfida con Shapovalov.Fa strano dirlo, visto che grazie a una crescita impetuosa Matteo Berrettini ha già vinto un titolo ATP e si è portato a un passo dai primi 50 giocatori del mondo, ma il suo match d’esordio al St. Petersburg Open era la prima partita in carriera nel circuito maggiore sul veloce al coperto. Un test superato alla grande, perché malgrado il duello contro Guillermo Garcia-Lopez sia stato molto complicato, il ventiduenne romano l’ha vinto (per 7-6 2-6 6-3) con le qualità che servono per portare a casa le partite sui campi più rapidi, dove molto spesso gli incontri si decidono su pochissimi punti. La partita contro il 35enne spagnolo, finalista in Russia cinque anni fa e fra i primi 100 del mondo più o meno stabilmente ormai da ben tredici anni, ne è stata la dimostrazione. In un duello governato dai servizi i momenti chiave a favore di Berrettini sono stati un paio: il primo è arrivato nel set d’apertura, onestamente giocando meglio dall’avversario, ma che ha cambiato volto sul 5-3 al tie-break in favore dello spagnolo, bravo a prendersi il mini-break con un meraviglioso rovescio lungolinea in contropiede. Quando il set sembrava scappato via, la sorte ha deciso di dare una mano a Berrettini, regalandogli un nastro vincente che l’ha rimesso nel set. Tuttavia, la fortuna va meritata ed è ciò che l’ha azzurro ha fatto appena dopo: con un servizio vincente ha pareggiato i conti, poi si è preso un set-point costringendo il rivale all’errore, e l’ha giocato alla perfezione. Garcia-Lopez non ha trovato la prima di servizio, davvero brillante per tutto l’incontro, Matteo l’ha aggredito sulla seconda e si è presentato subito a rete, creandosi la situazione per chiudere il punto e conquistare il set. POSSIBILE DUELLO CON SHAPOVALOV
Il secondo momento chiave, invece, è arrivato in avvio di terzo, dopo che nel secondo l’azzurro ha litigato con la prima di servizio (messa in campo una volta su tre) e il rivale ha raccolto quanto aveva seminato nel primo, conquistando la – meritata – possibilità di giocarsi la partita al terzo set. Tuttavia, le sue chance sono durate ben poco: nel secondo game ha offerto all’azzurro la sua prima palla-break dell’incontro, Matteo si è fatto trovare pronto convertendola immediatamente, e un attimo dopo era già sul 3-0, con in cassaforte un vantaggio che non si è più lasciato recuperare. Gli è bastato fare ciò che sa fare meglio: servire (bene: in due ore ha trovato 16 ace) e comandare il gioco con il diritto, salito di livello col passare dei minuti. Una volta trovato l’allungo Matteo ha lasciato solo tre punti in quattro turni di battuta, conquistando il secondo turno e una probabile sfida contro Denis Shapovalov, avversario mercoledì del qualificato spagnolo Adrian Menendez Maceiras. Ecco spiegato perché in tribuna durante il match dell’azzurro si è intravista anche Tessa, la mamma-coach del baby canadese, presente a osservare il – potenziale – prossimo avversario del figlio, reduce dal week-end di Coppa Davis di Toronto. Berrettini tornerà in campo giovedì, quando ci sarà (contro Bemelmans o Lacko) anche l’esordio di Marco Cecchinato, ancora a caccia della sua prima vittoria ATP sul cemento. Mercoledì, invece, l’esordio del qualificato Luca Vanni, contro Roberto Bautista Agut, e di Fabio Fognini, seconda testa di serie e due volte finalista a San Pietroburgo. Il numero uno azzurro, a caccia dell’assalto alla dodicesima posizione della classifica, se la vedrà con Martin Klizan, battuto 4 volte su 6. Curiosamente, entrambe le sconfitte sono arrivate in una finale ATP: nel 2012 proprio a San Pietroburgo e nel 2014 a Monaco di Baviera.

ATP 250 SAN PIETROBURGO – Primo turno
Matteo Berrettini (ITA) b. Guillermo Garcia-Lopez (ESP) 7-6 2-6 6-3