Il calo di rendimento – unito a un improvviso calo di peso – ha convinto Elina Svitolina a cambiare allenatore. Archiviato il periodo con Thierry Ascione, è ripartita da Nick Saviano, artefice del miracolo Bouchard nel 2013-2014. Non è partita troppo bene, ma Elina punta a centrare il Masters. “È la mia attuale motivazione”.

Compiuti i 24 anni di età, Elina Svitolina ha deciso di dare una svolta alla sua carriera. D'altra parte, le sue parole durante lo Us Open facevano presagire un cambio. “C'è stato un cambiamento nel mio corpo – diceva dopo la sconfitta contro Anastasija Sevastova – ci vuole più del previsto per adattarmi. Devo cambiare il mio stile di gioco ed è qualcosa di cui parlerò con il mio team. Il mio fisico attuale non mi consente di giocare come facevo l'anno scorso. Devo pensare a fare qualcosa di diverso”. Tempo pochi giorni, ed è arrivata la più radicale delle scelte: cambio coach. Via Thierry Ascione, con il quale aveva lavorato negli ultimi 20 mesi, dentro l'esperto Nick Saviano, colui che aveva portato tra le top-10 Eugenie Bouchard. I due si sono ritrovati subito dopo lo Us Open nell'accademia del tecnico americano a Plantation, Florida. E hanno affrontato insieme la trasferta in Asia, in cui l'ucraina è chiamata a difendere il posto tra le prime 8 per accedere alle WTA Finals (attualmente è n.6). Non è andata troppo bene, visto che Elina ha perso all'esordio contro Aryna Sabalenka. Nonostante la sconfitta, la ex numero 3 rimane positiva. “Ho deciso di interrompere il percorso precedente, di provare qualcosa di nuovo e avere un'opinione diversa sul mio gioco perché penso di aver bisogno di un nuovo sguardo – ha detto – penso che Nick sia una persona in grado di portare esperienza”.

NIENTE CAMBI SOSTANZIALI
La durata del rapporto professionale con Ascione è stata una novità nella carriera della Svitolina, solitamente “capricciosa” in tema di coach. Dal 2015, per intenderci, ne ha cambiati una mezza dozzina. Nel 2016 aveva anche usufruito della consulenza di Justine Henin. Con Ascione è andata molto bene: insieme hanno vinto otto titoli e sono giunti al numero 3 WTA, anche se è sempre mancato l'acuto nei tornei del Grande Slam. Nel 2018 è partita molto bene, forte di un team itinerante al completo, fisioterapista compreso. Nel corso dell'anno ha perso moltissimo peso: inizialmente diceva che era un aiuto per il suo tennis. In effetti ha vinto titoli importanti a Brisbane, Dubai e Roma, ma nella seconda parte della stagione non è stata all'altezza delle ambizioni. Parlando con i giornalisti, ha detto che con Saviano non cambierà il suo stile di gioco. “Non ci saranno modifiche sostanziali. Per intenderci, non mi vedrete tirare il rovescio a una mano”. I prossimi impegni di Elina saranno Pechino e Hong Kong, dopodiché dovrebbe giocare le WTA Finals di Singapore, salvo exploit clamorosi di chi deve inseguire. Per Saviano si tratta di una bella occasione per rilanciarsi: dopo il primo stint al fianco della Bouchard, aveva tentato l'avventura con Sloane Stephens, ma non è stato in grado di portarla ai livelli poi raggiunti con Kamau Murray. Anche il secondo periodo con la Bouchard non è stato all'altezza. Numero 48 ATP nel 1978, adesso ha la chance di allenare nuovamente una top-player. Il primo passaggio da verificare sarà il peso: la Svitolina ha completamente cambiato aspetto e il suo tennis, piuttosto muscolare fino a qualche mese fa, ha perso buona parte della sua incisività.