Gran bella finale a Chengdu, ma l'esito è amaro: Fabio Fognini si procura quattro matchpoint, però alla fine la spunta Bernard Tomic, di nuovo vincente dopo tre anni. L'australiano ha salvato diverse situazioni compromesse, sin dalle qualificazioni, e con questo successo ritroverà un posto tra i top-100.

Per quattro volte, Fabio Fognini si è trovato a un passo dal poker. Per quattro volte, un inedito (per grinta e atteggiamento) Bernard Tomic gli ha detto di no, salvo poi chiudere con un dritto vincente e aggiudicarsi il torneo ATP di Chengdu. Peccato: in caso di vittoria Fognini avrebbe ottenuto qualcosa mai riuscito ai tennisti italiani: vincere quattro tornei nella stessa stagione. È finita 6-1 3-6 7-6: il torneo dei panda giganti potrebbe essere ricordato per la rinascita del talento australiano, che soltanto quattro mesi fa sembrava un rottame di tennista. A maggio, era precipitato al numero 243 della classifica mondiale. Dopo questo successo tornerà di slancio tra i top-100, intorno al numero 76. Perdere contro Tomic non è un disonore, ma la delusione è grande per i quattro matchpoint sciupati, tutti nel tie-break del terzo set: avanti 6-3, poi 7-6, Fabio ha ceduto 9-7. L'avventura di Tomic in questo torneo è stata decisamente avventurosa, sin dall'ultimo turno delle qualificazioni. Contro Igor Gerasimov si era trovato in svantaggio 3-0 nel tie-break del terzo, poi al primo turno ha rimontato uno svantaggio di 7-6 3-1 contro Bradley Klahn. Come se non bastasse, aveva annullato un matchpoint a Lloyd Harris negli ottavi. Una settimana vissuta pericolosamente ma chiusa in gloria, con una viva esultanza. Si è sdraiato per terra, come raramente gli era capitato in carriera. E ha persino baciato il terreno, fatto inedito per un giocatore indolente come lui, spesso accusato di scarso impegno e combattività. Pee il 26enne di Gold Coast è il quarto titolo ATP: non giocava una finale dal marzo 2016.

FOGNINI: "ERA IL MIO TURNO PER ESSERE SFORTUNATO"
“Avrei potuto perdere cinque volte – ha ammesso Tomic – ho vissuto in una specie di ottovolante, ma sono stato più aggressivo nei quarti e in semifinale. Oggi non so quanti matchpoint abbia salvato. Nel tie-break decisivo, Fabio ha commesso un doppio fallo sul 6-3, poi il campo è diventato scivoloso. Abbiamo deciso di continuare a giocare, ma avevo giocato in condizioni simili anche nei turni precedenti. Per questo ero pronto e ho risposto bene sul 6-4, poi ho avuto un nastro fortunato nel punto successivo. Vincere questo torneo è una grande cosa, è uno dei migliori ATP 250 del tour e significa che risalirò in classifica”. L'ultimo titolo di Tomic risaliva a oltre tre anni fa, quando si impose sul cemento di Bogotà. L'australiano aveva vinto un primo set più equilibrato di quanto dica il punteggio, poi nel secondo Fognini ha avuto il merito perseverare e prolungare la sfida. Nel terzo è successo un po' di tutto. Fognini ha preso un break di vantaggio (1-0 e servizio), poi Tomic è salito 3-1 salvo poi farsi riprendere. Dal 3-3, il match è scivolato rapidamente verso il tie-break, in cui è successo un po' di tutto. Stavolta la sorte ha sorriso a Tomic. “Oggi era il mio turno per essere sfortunato – ha detto Fognini, accompagnato a Chengdu da Corrado Barazzutti – è stata una buona settimana, ma sono triste per aver perso dopo aver avuto quattro matchpoint. Complimenti a lui, ho combattuto alla fine”. In questo momento, Fognini è undicesimo nell'ATP Race, ma è davvero troppo lontano da Kevin Anderson, che attualmente ricopre l'ultima posizione buona per il Masters di Londra: 1.405 punti sono un divario enorme, colmabile soltanto con un grande exploit in uno degli ultimi Masters 1000 stagionali (Shanghai e Parigi Bercy). Lo scorso anno, Jack Sock riuscì a fare qualcosa di simile. Ma fu una specie di miracolo.

ATP 250 CHENGDU – Finale
Bernard Tomic (AUS) b. Fabio Fognini (ITA) 6-1 3-6 7-6(7)