Altro che effetto Lendl: dopo lo Us Open, arriva un'altra brutta sconfitta per Sascha Zverev, battuto a Pechino dal talento pigro (ma intelligente) di Malek Jaziri. Gli avversari hanno capito che un sapiente utilizzo del rovescio in slice lo mette in difficoltà. Lendl avrà parecchio da lavorare durante la pausa invernale.

Ogni volta che Malek Jaziri gioca una bella partita, tornano in mente le parole di Goran Ivanisevic. Qualche tempo fa disse che era numero 70 del mondo “Pur senza allenarsi, né fare vita da atleta”. Frase che la dice lunga su quello che il tunisino avrebbe potuto fare in una carriera un po' zoppa. E che giustifica, almeno in parte, una delle sue più grandi vittorie. Allo scoccare della mezzanotte di Pechino, si è preso lo scalpo di Alexander Zverev, che pure si era fatto accompagnare in Cina da Ivan Lendl. A parte l'esibizione della Laver Cup, in cui ha portato i punti decisivi all'Europa, il tedesco non ha ancora avvertito l'effetto Lendl. Anzi, continua a soffrire un certo tipo di giocatori, quelli con una certa arguzia tattica. A parte la pigrizia, Jaziri è dotato di un buon quoziente intellettivo tennistico e ha giocato tanti colpi in slice, tenendo la palla passa e costringendo Zverev fuori dalla zona di comfort. Era riuscito a Philipp Kohlschreiber allo Us Open, un mese fa. Anche in Coppa Davis, giocando in questo modo, Steve Darcis ne aveva disinnescato la pericolosità.

SASCHA, QUANTE OCCASIONI PERDUTE
Si spiega (anche) così il 7-6 2-6 6-4 che “apre” la parte bassa del tabellone. Per intenderci, Jaziri si giocherà il posto in semifinale contro Nikoloz Basilashvili. La presenza di Zverev a Pechino aveva alimentato due scuole di pensiero: qualcuno pensava che fosse la preparazione ideale per Shanghai, e che avrebbe voluto giocarselo alla grande. Dopo la sconfitta, qualcun altro ritiene che abbia perso proprio perché aveva la testa alla prossima settimana. Difficile dare credito alla tesi, anche perché non gli avrà fatto piacere perdere sotto gli occhi di Ivan Lendl. A parte le difficoltà tattiche, Zverev è stato disastroso nei punti importanti: ha trasformato appena 4 palle break su 17, mentre Jaziri ha sfruttato le tre occasioni che gli sono capitate, compresa quella nell'ultimo game. Una debacle che fa riflettere: il 2018 doveva essere la stagione della definitiva consacrazione, ma non è stato così. Intendiamoci: è ancora top-5 ATP e ha vinto un torneo importante come Madrid (senza dimenticare Monaco di Baviera e Washington), aggiungendo le finali a Miami e Roma. Però ha fallito negli Slam e ha dato l'idea di non essere ancora pronto all'idea di grandezza che molti – lui compreso – gli hanno pronosticato. Magari gli ultimi tornei lo rilanceranno, ma sarà fondamentale la preparazione invernale: le aspettative della partnership con Lendl sono alte. E ci si aspetta, l'anno prossimo, un giocatore nuovo.

CHINA OPEN – Secondo Turno
Malek Jaziri (TUN) b. Alexander Zverev (GER) 7-6 2-6 6-4