Primo titolo WTA per la giovanissima ucraina, capace di lasciare appena tre giochi a Qiang Wang. Nonostante l'età, è già in grado di formulare pensieri articolati e interessanti. Il tennis non le manca e tutto fa pensare che possa diventare una grande giocatrice. In finale, è stata aiutata dalla stanchezza della cinese.

L'edizione 2018 del torneo di Hong Kong potrebbe essere ricordata come il primo passo per la nascita di una stella. Tutto fa pensare che Dayana Yastremska, 18 anni, ucraina, possa diventare una grande giocatrice. E non solo per il modo in cui ha dominato Qiang Wang, una delle giocatrici più in forma del momento, lasciandole appena tre giochi. “Ieri ero molto fiduciosa, pensavo di poter vincere il titolo – ha detto dopo il 6-2 6-1 finale – però stamattina mi sono svegliata sentendomi un po' troppo nervosa, ma non sono andata a fondo in questi pensieri perché sapevo che in campo mi sarei dimenticata di tutto, giocando un punto alla volta”. È andata proprio così: la numero 102 del mondo (ma salirà intorno al n.66, ovvio best ranking) non ha lasciato spazio alla miglior tennista cinese, imponendosi in appena 65 minuti. La Yastremska possiede un gioco moderno, aggressivo: chiede molto al servizio e non ha paura di cercare le righe, sia con il dritto che con il rovescio, preferibilmente lungolinea. Non a caso, ha raccolto la cifra-monstre di 33 colpi vincenti: tantissimi, in appena quindici game. Va detto che il punteggio è parzialmente bugiardo, giacché la Wang ha avuto ben nove palle break, sfruttandone soltanto una. “Se pensi che una partita sarà difficile, aumenterai il livello di concentrazione – dice la Yastremska, con una maturità sorprendente per i suoi 18 anni – e questo ti permette di rimanere attenta su ogni punto. Questo approccio mi ha consentito di restare calma per tutto il match”. Il 2018 passerà alla storia come un anno senza dominatrici, ma ha presentato diversi nomi nuovi. Sei teenagers hanno raggiunto la loro prima finale WTA, ma soltanto Yastremska e Olga Danilovic hanno vinto il titolo.

PIÙ FORTE DELL'EMOZIONE
La finale di Hong Kong è stata equilibrata nei primi quattro game, poi la Yastremska ha preso il largo, forse aiutata dalla stanchezza della Wang. Senza nulla togliere all'ucraina, la cinese ha patito le tre ore di battaglia del giorno prima, contro Garbine Muguruza (senza considerare lo stress di dover completare il quarto contro Elina Svitolina). In poche occasioni ha messo in mostra il tennis che le aveva permesso di vincere i suoi primi due titoli a Nanchang e Guangzhou e cogliere la semifinale a Wuhan e Pechino. Un paio di vincenti, l'ultimo con una bella risposta, hanno chiuso il primo set. Il match avrebbe potuto girare in avvio di secondo, quando la Yastremska ha dovuto cancellare tre palle break. Passata la paura, ha tolto ancora una volta (a zero!) il servizio alla cinese. Ormai incontenibile, è arrivata a raccogliere otto game consecutivi che l'hanno spinta sul 6-2 4-0. Soltanto in prossimità del traguardo ha mostrato un po' di emozione, cedendo il servizio per l'unica volta (4-1). Niente paura: un altro break l'ha portata a servire per il match e, nonostante un game molto laborioso (durato quasi 11 minuti, con tre matchpoint falliti e quattro palle break annullate), l'ultima risposta lunga della Wang le ha permesso di festeggiare con il suo clan. “Non ricordo quasi nulla dell'ultimo game – ha detto, raggiante – è stato il più complicato di tutto il torneo, perché nella mia testa stavo visualizzando il modo in cui avrei vinto. Hai questa immagine che riflette ciò che vuoi. Allo stesso tempo, tuttavia, stai giocando e non devi concederti pensieri che possano distrarre. Per me è stata la cosa più difficile”. La grande notizia è che ha saputo gestire tutto, alla grande. Mica scontato, a 18 anni.

WTA HONG KONG – Finale
Dayana Yastremska (UCR) b. Qiang Wang (CHN) 6-2 6-1