Nel torneo più "europeista" del circuito, il britannico si aggiudica il suo primo titolo ATP. Nonostante abbia vinto meno punti, ha superato al fotofinish un Gael Monfils che conferma di avere qualche problema con le finali. “Lo ricorderò per tutta la la vita” dice il leader britannico. Tornerà al n.14 ATP.

Proprio mentre i giovani britannici scendevano in piazza in gran numero (erano in 700.000) perché ancora non si rassegnano alla Brexit, Kyle Edmund ha vinto il suo primo titolo ATP nel torneo più “europeista” del circuito, l'European Open di Anversa. La coincidenza è ironica: di certo, Edmund non ha pensato a faccende politiche durante la combattuta finale contro Gael Monfils, una battaglia dall'esito ben diverso rispetto a tanti (troppi) match persi in tre set nella sua giovane carriera. Li ha ricordati tutti dopo l'ultimo punto, un dritto vincente, che ha sigillato il 3-6 7-6 7-6 finale e lo ha fatto scoppiare in lacrime mentre andava a festeggiare con il suo team, guidato da coach Frederik Rosengren, commosso pure lui. “C'è tanto lavoro dietro tutto questo – ha detto Edmund – ricorderò per sempre questa vittoria, Gael mi ha fatto lottare molto, quindi merito a lui”. Fino a qualche mese fa, Edmund sembrava allergico ai match importanti. Quella persa all'Australian Open era una delle cinque semifinali perdute, a fronte di zero vittorie. Poi si è spinto in finale a Marrakech, passaggio cruciale verso questo successo nonostante la netta sconfitta contro Pablo Andujar. Edmund ha sollevato il trofeo nonostante abbia vinto meno punti del suo avversario: nel tennis, può succedere. “Stavo giocando bene, quindi sapevo di avere delle chance – ha proseguito il n.1 britannico – dopo aver perso il primo set ho provato a restare positivo e non farmi prendere dal panico, fiducioso che prima o poi sarebbe arrivata l'opportunità”.

IL TENNIS BRITANNICO RIDE
Ha grandi meriti, perché Monfils non ha mai ceduto. È stato lui ad artigliare il successo, non il francese a regalarglielo. L'incontro è stato un divertente contrasto di stili, con Edmund a comandare a Monfils a difendere. Il britannico faceva gioco col dritto, ma il punto più più importante l'ha trovato con un gran rovescio lungolinea, sul 5-4 nel tie-break decisivo. Pochi minuti dopo, aveva il trofeo in mano. “In finale devi dare tutto quello che hai, non importa come giochi – dice Edmund – ciò che conta è portare a casa il risultato, stavolta ce l'ho fatta”. Con i 250 punti intascati in Belgio, eguaglierà la sua miglior classifica, accomodandosi al numero 14 ATP. C'è un pizzico di rammarico per Monfils: si è trovato a pochi punti dall'ottenere un risultato inedito nella sua carriera: vincere più di un torneo ATP nella stessa stagione. In effetti, il francese ha qualche problema con le finali: ne ha vinte appena 7 su 28, percentuale non esaltante per un giocatore della sua qualità. Da parte sua, Edmund si è scrollato di dosso un fastidioso primato: era il tennista di più alta classifica a non aver vinto neanche un torneo ATP. Visto che nello stesso giorno ha interrotto il digiuno anche Stefanos Tsitsipas, il primato passa a Hyeon Chung, numero 27 ATP. In attesa di ritrovare Andy Murray, la Gran Bretagna ride: non solo hanno ottenuto la wild card per la prima edizione della nuova Davis, ma hanno trovato una nuova top-100 tra le donne (Katie Boulter), mentre il giovane Jack Draper si è dimostrato già competitivo nel circuito Futures, vincendo tre tornei su quattro giocati. Purtroppo per i giovani britannici, i risultati nel tennis non avranno nessuna influenza nei negoziati per stabilire le condizioni di uscita dall'Unione Europea. Ma questa é un'altra storia.

ATP ANVERSA – Finale
Kyle Edmund (GBR) b. Gael Monfils (FRA) 3-6 7-6 7-6