L'ATP deve ringraziare la professionalità di Stefanos Tsitsipas se la seconda edizione delle Next Gen Finals non è un fiasco totale, ma soltanto parziale. Dopo aver incassato il forfait di Denis Shapovalov, hanno rischiato che anche il greco mollasse. L'anno scorso era a Milano come riserva, oggi è il leader. “Gli ho chiesto se avesse giocato o se preferisse andare in vacanza – racconta papà Apostolos – mi ha detto che forse avrebbe giocato, che forse avrebbe potuto aiutare l'evento. Mi piace anche per questo. Si sente parte dell'ATP, per lui è come se fosse una seconda famiglia. Gli vogliono tutti bene, dai fisioterapisti agli incordatori, e lui vuole in qualche modo ricambiare”. E allora si è recato a Milano, dove ha onorato l'impegno vincendo tre partite su tre. Nella serata di venerdì cercherà di fare un passo in più battendo Andrey Rublev e conquistare un posto in finale. Le frasi di papà Apostolos sono state raccolte in un'interessante intervista congiunta con la madre Julia, pubblicata su Sport 360. Un'intervista che ha permesso di conoscere ulteriori retroscena su un ragazzo che sta facendo innamorare sempre più appassionati. Anche appassionate. C'è una speranza per tutte le fan di Stefanos: è ancora single. “Ha un buon team accanto a sé – dice mamma Julia – forse dovrebbe trovare un po' di stabilità sul piano personale perché è ancora single. In un certo senso è positivo, ma quando scopri qualcosa di nuovo nella tua vita ti dà sempre una piccola spinta. Esplori te stesso, fai pensieri più profondi e diventi una persona saggia”.
L'AIUTO ALLA GRECIA
Chissà se papà Apostolos sarà d'accordo. Per adesso, approva senza riserve il grande hobby del figlio: filmati e fotografie. Il vlog di Stefanos è sempre più popolare: la sua pagina Youtube è seguita da oltre 10.000 persone mentre a osservare le sue foto su Instagram sono in oltre 150.000. Lui si definisce un “esploratore del mondo” e di tanto in tanto si concede alcune riflessioni di natura filosofica. Quest'estate ha scritto che il viaggio verso la scoperta “non è cercare nuovi paesaggi, ma guardare il tutto con occhi nuovi”. Qualche settimana dopo, ha suggerito di “non evitare le cose che ti renderanno più esperto”. Era inevitabile che una personalità del genere avesse una certa spinta verso la solidarietà, ed è qualcosa di cui il padre va molto fiero. “Mi ha già chiesto di mettere in piedi una Fondazione”. Probabilmente arriverà, ma per adesso Stefanos fa tutto da solo. Come quest'estate, quando la Grecia è stata bruciata dagli incendi. “Ha subito lanciato una campagna per aumentare la consapevolezza su questo problema – dice Apostolos – ha provato a dare una mano anche se non aveva soldi, ha trascorso anche 10 ore al giorno a occuparsi di questo problema. Il punto è che era difficile inviare soldi in Grecia perché, a causa della crisi, le banche sono bloccate. Allora si è fatto dare una mano dall'ATP”. Una dedizione completa, che lo ha portato ad occuparsi della faccenda fino a un'ora prima di scendere in campo contro Alexander Zverev e Washington. Ha continuato a farlo la settimana successiva a Toronto, la più importante della sua carriera, in cui ha battuto quattro top-10 prima di giocarsi la finale contro Rafael Nadal. “Prima della finale è riuscito a sbloccare la situazione – dice Apostolos – di Stefanos mi piace il fatto che non ha paura delle responsabilità. Spero che i giovani saranno ispirati da lui”.
L'EDUCAZIONE DEI GENITORI
L'invito non è stato raccolto da Nick Kyrgios, che attualmente langue in 38esima posizione. L'australiano ha preso in giro la passione di Tsitsipas per i video. “A Stefanos non interessa – dice il padre – Kyrgios ritiene che sia difficile perché il tennis porta via molto tempo libero. Lui ama giocare a basket, mentre montare i video è ben più impegnativo. Credo che Stefanos sia un bravo ragazzo: vuole diventare il numero 1 del mondo ma si augura lo stesso per tutti gli altri impegnati a lottare per questo obiettivo”. Numero 91 ATP a inizio anno, oggi è in 15esima posizione e non migliorerà perché le Next Gen Finals – ovviamente – non mettono in palio punti ATP. Però l'eventuale vincitore imbattuto porterà a casa 407.000 dollari. Il padre era convinto che il 2018 sarebbe stata la stagione dell'ingresso tra i top-20 perché lo vedeva “fisicamente pronto”, mentre la madre (ex giocatrice sovietica negli anni 80) ritiene che i progressi siano arrivati soprattutto sul piano mentale. “Mi sembra che Stefanos stia vivendo il suo successo come se lo stesse osservando da fuori. Questo mi piace, è molto umile e deciso”. Il 2018, dunque, dovrà essere l'anno della consacrazione. Stefanos effettuerà una parte della preparazione a Dubai con Roger Federer. “Non credo che possa migliorare più di tanto sul piano tennistico – dice la madre – penso che possa maturare, imparando ad accettare le sconfitte. A volte è un po' troppo infantile nelle reazioni”. Per adesso, il fenomeno Tsitsipas, nonostante parecchie perplessità iniziali (comprese quelle di chi scrive), è un esempio di buon funzionamento della formula “Giocatore + Famiglia”. Su questo punto, l'opinione del ruspante Apostolos è interessante: “Quello dei genitori al seguito dei tennisti è un modello vincente, perché a 16-17 anni è dura affrontare la vita. Magari i ragazzi sono alti e forti, ma sono ancora sensibili e bambini dentro. Purtroppo oggi i genitori sono ancora visti male, si dice che distraggano. Se mai sarò presidente di una federazione, la prima cosa che farò sarà educare i genitori. Educando i genitori, il ragazzo riuscirà ad avere successo. Se invece non li istruisci, sarà un problema”.