Esordiente a 32 anni, il sudafricano supera Dominic Thiem e parte con il piede giusto nel Gruppo Hewitt. Domina il primo set, poi evita complicazioni annullando due setpoint in un infinito tie-break. Ha già vinto 46 partite nel 2018, ma indoor sembra ancora più forte: il suo bilancio stagionale è di 12 vittorie e 2 sconfitte.

Soltanto due anni fa, Kevin Anderson – falcidiato dagli infortuni – concludeva l’anno in 67esima posizione. Ed era tormentato da mille dubbi sul prosieguo della sua carriera. Da quei giorni, tuttavia, c'è stata una svolta. Finale allo Us Open nel 2017 e finale a Wimbledon quest'anno, base che gli ha permesso conquistare un meritato biglietto per il Masters di fine anno. Non paga l’emozione, Kevin, nel suo match d’esordio contro Dominic Thiem. Non paga l’emozione e conquista la prima vittoria nel Gruppo Hewitt, disputando un match pressoché perfetto. Dominato nel primo set e controllato nel secondo, al cospetto di un Thiem apparso prima abulico e poi, una volta entrato nel match, incapace di dare una svolta. L’inizio vede i due contendenti contratti, fallosi e timorosi. Ma al sudafricano basta poco per salire in cattedra e relegare a indisciplinato allievo l’austriaco. Anderson si comincia a farsi sempre più aggressivo e, oltre alla solita percentuale di prime palle, si erge a protagonista nei pressi della rete e mette in rassegna molte giocate spettacolari (e vincenti). Thiem, va detto, ci mette del suo. Deficitario al servizio, inchiodato oltre la linea del fondocampo e falloso ogni qual volta tenta un vincente. Conquistato il break nel quarto gioco, Kevin ha numerose occasioni per chiudere ancora più facilmente il set: nel sesto e ottavo gioco (due set point), Thiem si salva in qualche modo. Ma nulla può quando è Kevin a servire, sul 5 a 3, e chiude il primo parziale.

IL COLPO DEL MESE SUL 10-10 DEL TIE-BREAK
Molto più spettacolare e avvincente il secondo set. Thiem appare finalmente più concreto e preciso, sia in battuta che nei pressi della rete. Non concede più alcuna occasione, a Kevin, per scappar via. Da parte sua, Anderson continua a servire come non ci fosse un domani e aspetta il cadavere di Thiem lungo il tie-break. Che giunge puntuale e che regala al pubblico in tribuna i momenti più belli di questa sfida. Pubblico che sembra tutto dalla parte del giovane austriaco: Anderson non ha mai suscitato entusiasmo e passione nelle folle, ma pare che non gli interessi granché. È Dominic il primo dei due a tentar la fuga. Conquista un minibreak che dura lo spazio di un servizio. E’ sempre l’austriaco che fa e soprattutto disfa. Sul 4 pari eccolo scaraventare in corridoio un comodo rovescio. Anderson pecca, una volta tanto, di cinismo e si fa riprendere. Arrivano quindi setpoint da una parte e matchpoint dall’altra. Con Kevin che aspetta solo di poter disporre della palla decisiva sul proprio servizio. E la palla arriva: sul 10 pari il sudafricano gioca il colpo del mese e tra i colpi dell’anno. Un meraviglioso dritto in corsa che lascia Thiem sulle gambe e lo porta a servire per il mach. E non può che chiudere con l'ennesimo ace. Esulta senza scomporsi, come sempre fatto, Kevin. E avverte tutti i presenti che a giocarsi fino all’ultimo le sue chance, nel clima ovattato della 02 Arena, c’è anche lui.


ATP FINALS – Gruppo Hewitt
Kevin Anderson (SAF) b. Dominic Thiem (AUT) 6-3 7-6(10)