Allenarsi con Roger Federer gli ha fatto bene. Il 2018 è stata una stagione importante per Felix Auger Aliassime, talentino canadese che qualche anno fa aveva battuto alcuni record di precocità nel circuito Challenger. Ragazzo maturo, ben seguito dalla federazione canadese (in particolare da Guillaume Marx), quest'anno non ha pensato al risultato immediato ma alla crescita tecnica e personale. Fatto insolito per un ragazzo nordamericano, ha trascorso quattro mesi di fila sulla terra battuta per imparare a scivolare, sudare, conoscere un tennis diverso da quello in cui è cresciuto. I risultati sono arrivati, portandolo a ridosso dei top-100. Oggi è numero 108 (era 162 a gennaio) e probabilmente dovrà giocare le qualificazioni dell'Australian Open, ma poco importa. “Ha giocato 20 Challenger a 10 tornei ATP perché era quello di cui aveva bisogno per crescere in classifica – dice Marx – adesso la classifica gli consentirà di giocare più tornei ATP, ed è quello che desidera”. Ma oggi è tempo di relax. Avrà pure 18 anni, ma trenta tornei sono tantissimi. In questi giorni si trova a Montreal per ricaricarsi, non prima di essersi fatto visitare da un medico per conoscere l'entità di un problema al ginocchio sinistro che lo ha costretto a ritirarsi dal torneo di Mouilleron Le Captif, mettendo fine alla sua stagione. È un peccato, perché si trattava dell'ultima chance per raccogliere punti preziosi in funzione Australian Open. “Ci sono stati tanti buoni momenti in questa stagione – dice Felix al Montreal Gazette – per esempio, alla Roger Cup ho battuto per la prima volta un top-25 (Lucas Pouille), poi mi sono qualificato allo Us Open e ho colto un bel successo contro Hyeon Chung a Chengdu”. Il momento più duro è arrivato allo Us Open. Stava giocando una bella partita contro il suo amico Denis Shapovalov, quando è stato costretto al ritiro per un delicato problema cardiaco. Meglio fermarsi e non correre rischi inutili.
OBIETTIVO TOP-50
“Sono stato un po' sfortunato, ma stiamo lavorando per risolvere questo problema – dice Auger Aliassime, che soffre da sempre di aritmia – non è niente di pericoloso e dopo lo Us Open ho giocato 6-8 tornei senza problemi. Ci sono diversi fattori che possono mettermi in crisi, per esempio lo stress. Quel giorno faceva molto caldo”. I problemi fisici non gli hanno impedito di vincere un paio di Challenger: si è imposto a Lione (già vinto nel 2017), poi a Tashkent. “La difficoltà maggiore è stata la necessità di abituarmi ai continui spostamenti” dice Auger Aliassime, che in diversi tornei è stato accompagnato (anche) dai genitori. La preparazione invernale inizierà il 1 dicembre in Florida e saranno tre settimane di allenamento intensivo. Stavolta, sembra, niente Dubai. Approccerà la nuova stagione al torneo ATP di Brisbane, poi si sposterà a Melbourne. Come detto, è probabile che debba giocare le qualificazioni: alcuni dei 104 posti per l'ammissione diretta potrebbero essere occupati da chi usufruirà del ranking protetto, abbassando ulteriormente il “cut off”. Per questo, dovrà sobbarcarsi i tre match preliminari. Ma la sua stagione non terminerà certo in Australia. “Lo scorso anno volevo stabilizzarmi tra i top-100 e ho ottenuto buon risultati – racconta – non vorrei guardare troppo avanti, ma se dovessi chiudere il 2018 vicino ai top-50 ATP sarebbe fantastico”. In assenza di problemi fisici, sembra un traguardo più che fattibile: il ragazzo possiede la stoffa per non patire il passaggio dai Challenger al circuito ATP. Tra l'altro, c'è la possibilità che possa giocare il doppio insieme al suo amico Denis Shapovalov. Insieme si sono aggiudicati il titolo allo Us Open Junior nel 2015 e, con il ritiro di Daniel Nestor, potrebbero rappresentare la coppia del futuro per la squadra canadese di Coppa Davis (per quanto Vasek Pospisil sia un ottimo specialista). Il futuro sembra loro.