La numero 1 del mondo inizierà la nuova stagione senza coach. Lasciata a piedi da Darren Cahill, Simona Halep non ingaggerà nessuno, almeno nei primi tornei. Erano già stati fatti alcuni nomi, ma dovranno aspettare. E lei precisa: “Vorrei vincere Wimbledon, ma non sarà il mio obiettivo principale”.

Non capita spesso che una numero 1 del mondo rimanga senza allenatore. Prepariamoci: il 2019 partirà nel segno dell'autogestione per Simona Halep, meritata leader per il secondo anno di fila, nonostante un'ernia al disco le abbia fatto saltare le WTA Finals. In partenza per le vacanze, la rumena ha fatto sapere che inizierà l'anno nuovo senza un coach. “Sono ancora in vacanza e ho pensato alla situazione – ha detto ai microfoni di Digi Sport – non ingaggerò nessuno, almeno all'inizio. Voglio giocare qualche torneo e vedere come andrà. Mi sento bene: ho giocato 2-3 volte e non ho provato nessun dolore, però non ho forzato. Dovrò vedere la reazione quando aumenterò l'intensità”. Quella della Halep è una scelta rischiosa: la presenza di un allenatore, a certi livelli, sembra indispensabile. Sono pochissimi i giocatori senza un coach per scelta. Il caso più eclatante riguarda Nick Kyrgios, mentre in passato c'erano state un paio di situazioni in Italia: Corrado Barazzutti ha saputo gestirsi da solo, così come Gianluca Pozzi quindici anni dopo. Da quando Darren Cahill ha annunciato il suo anno sabbatico, diversi nomi sono stati accostati alla Halep: il primo a proporsi è stato il capitano di Fed Cup Florin Segarceanu. “Simona non può restare senza allenatore, specie ai suoi livelli, la vita nel circuito è molto difficile. Dovrà allenarsi per migliorare… io potrei darle una mano quando si allena in Romania, però non potrei accompagnarla in giro per i tornei”. Chiunque voglia allenare la Halep, dovrà passare dalla sua agente Virginiza Ruzici, vincitrice al Roland Garros 1978. “Di sicuro non sarà Andrei Pavel perché in questo momento sta lavorando con Marius Copil – ha detto – analizzeremo tutte le possibilità, di sicuro sarà ben organizzata”.

I SASSOLINI DELL'EX COACH
Qualche giorno fa aveva parlato Firicel Tomai, nome poco noto ma molto importante nella crescita dell'attuale numero 1. L'ha seguita dal 2008 al 2012, accompagnandola nella difficile transizione da junior a professionista. “Ho avuto anche un ruolo nella sua decisione di ridursi il seno. Insieme siamo arrivati al numero 38 del mondo, ma senza alcuni aggiustamenti non sarebbe mai entrata tra le prime 50. Purtroppo ci sono stati dei problemi e tra noi è finita male. Sento di non aver fatto nulla di male, sono sempre stato onesto e ho cercato di aiutarla. Non mi aspetto gratitudine perché ha avuto una vita molto facile ed è troppo giovane. Inoltre è molto orgogliosa e credo che le costi fare il mio nome. Ma magari un giorno scriverò un libro per raccontare quello che è successo”. A suo dire, un profilo adatto potrebbe essere Sven Groeneveld, tecnico d'esperienza che in passato ha seguito Maria Sharapova. Era all'angolo della russa nel 2014, quando batté proprio la Halep nella finale del Roland Garros. Tante opzioni, ma per adesso resteranno tali: Simona ha scelto di stare da sola. Tra l'altro, non giocherà il torneo di Shenzhen e inizierà la stagione direttamente a Sydney. Di lei si è parlato in questi giorni perché un artista di Singapore ha creato una scarpa Nike griffata per lei (foto sopra), e perché le avevano attribuito una frase secondo cui il suo nuovo obiettivo sarebbe stato Wimbledon, laddove ha raccolto una semifinale nel 2014 (perse da Eugenie Bouchard, mentre quest'anno si è arresa al terzo turno a Su Wei Hsieh). Simona ha parzialmente corretto il tiro. “Mi avevano chiesto quale torneo mi piacerebbe vincere dopo il successo al Roland Garros e ho detto Wimbledon, ma non significa che sarà il mio obiettivo principale nel 2019 – dice la Halep – l'obiettivo principale sarà la salute e cercare di essere una giocatrice migliore, giorno dopo giorno”. Senza coach, onestamente, sarà difficile.