Ancora una volta, John McEnroe deve rispondere a domande su un'eventuale sfida contro Serena Williams. Prima dice di non essere interessato, ma poi sentenzia: “Se mi allenassi seriamente e lavorassi duro, credo che potrei ancora farcela”. Una rivalità a distanza nata grazie a… Trump, poi proseguita a suon di messaggi a mezzo stampa.

Per la prima volta, “Nine” trasmetterà l'Australian Open e tutti i tornei dell'estate down under. Per ragioni promozionali, dunque, stanno infilando il tennis in parecchi programmi del loro palinsesto, anche quelli non sportivi. Hanno dunque raccolto le dichiarazioni di John McEnroe, ospite della trasmissione “60 Minutes”, format molto popolare e giunto alla 40esima stagione. Nonostante sia prossimo a compiere 60 anni, non perde il vizio di spararla grossa: durante la trasmissione, ha detto che crede di poter battere Serena Williams sul campo da tennis. Ed ecco che ritorna, puntuale, il dibattito sulla Battaglia dei Sessi. In effetti, un'eventuale match tra Serena e John avrebbe qualche punto in comune con la mitica sfida del 1972 tra Billie Jean King e Bobby Riggs. Non ultima, la differenza di età: all'epoca erano 25 anni, stavolta sarebbero 22. Non è la prima volta che si parla di un'ipotetica partita tra i due. Il primo ad avere l'idea fu nientemeno che… Donald Trump. L'attuale presidente degli Stati Uniti, grande appassionato di tennis, gli offrì un milione di dollari una ventina d'anni fa per affrontare una delle due sorelle Williams. Il diretto interessato rifiutò e, ancora oggi, preferisce limitarsi alle teorie verbali.

"SE MI ALLENASSI SERIAMENTE E LAVORASSI DURO…"
“Sfidare Serena è qualcosa che non ho mai voluto fare, onestamente, ma me lo chiedono sempre – ha detto – non capisco perché io sia sempre coinvolto. Perché non chiedono a qualcun altro? Vadano e chiedano a qualche altro giocatore, chiunque diavolo sia. Invece tirano sempre fuori il sottoscritto. È cominciato tutto 20 anni fa in Australia, quando Venus e Serena erano due ragazzine e dicevano che avrebbero battuto gli uomini”. Gli archivi raccontano che la richiesta di Serena per una wild card al torneo ATP di Stoccarda fu accolta come una risata, mentre fu Karsten Braasch, all'epoca numero 200 del mondo, a lasciare tre game in due set alle sorellone, così, per allontanare certi pensieri. Ma se da una parte McEnroe rifiuta l'idea di giocarsela veramente, ritiene di essere ancora in grado di potercela fare. “Per rispondere alla domanda: in questo momento, se mi allenassi seriamente e lavorassi duro, credo che ancora che potrei ancora batterla”. Pochi lo ricordano, ma gli fecero una domanda del genere esattamente tre anni fa, alla vigilia dello Us Open (quello in cui Serena si sarebbe giocata il Calendar Grand Slam). Ospite del Jimmy Kimmel Live, su ABC, disse che le sue figlie avrebbero certamente perso contro la Williams, ma che lui sarebbe stato in grado di batterla. E anche allora spiegò perché non vuole provarci. “Avremmo entrambi molto da perdere: lei non può permettersi di farsi sconfiggere da un vecchietto, ma una sconfitta sarebbe dura da digerire anche per me. Non potrei più entrare in uno spogliatoio per 15 anni, o magari per tutta la vita”.

PUNZECCHIAMENTI
I giornalisti hanno capito che il buon Mac offre sempre una frase da titolo, e allora lo stuzzicano spesso sull'argomento. Soltanto un anno fa, prima di Wimbledon, gli chiesero cosa avrebbe potuto combinare la Williams nel circuito ATP. Disse che si sarebbe piazzata intorno al numero 700. Asserzione buttata lì, che fece arrabbiare le femministe, ma aveva una logica. Anzi, non è detto che ce la farebbe. Non si tratta di sessismo, ma di genetica. Gli uomini sono generalmente più forti e resistenti delle donne: per questo, ogni paragone – per quanto divertente – lascia il tempo che trova. La miglior giocatrice donna difficilmente riuscirebbe a imporsi nei Futures, per quanto Serena sia probabilmente la donna più forte (ma forse non la più grande) che abbia mai messo piede su un campo da tennis. Ai tempi, si risentì per le frasi di McEnroe e gli chiese di non citarla più nelle sue dichiarazioni, specie se non sono supportate dai fatti. “Rispetti la mia privacy”. Quel tweet non piacque a McEnroe, che replicò: “Serena chiede il rispetto della privacy, ma poi posa nuda su Vanity Fair…”. Chissà se si tratta di strategie promozionali o se tra i due c'è davvero qualche screzio. In fondo, poco importa: una nuova Battaglia dei Sessi sarebbe molto divertente (e remunerativa), ma probabilmente non la vedremo mai. Forse è meglio così.