Marco Cecchinato perde dopo aver servito0 per il match sul 5-4 del quarto set e aver mancato un match point nel tie-break. Una sconfitta che potrebbe costargli anche il posto da singolarista nel match di Davis contro l’IndiaFilip Krajinovic b. Marco Cecchinato b. 4-6 0-6 6-1 7-6 (8) 6-4

Dopo un avvio incerto, il match di Marco Cecchinato sembrava una passeggiata. Dieci game consecutivi dal 2-4, gli consegnavano i primi due set, col pensiero che già andava verso il secondo turno, dove avrebbe affrontato un buon colpitore come Evgeny Donskoy, ma pur sempre da favorito. Nemmeno un terzo set perso per distrazione sembrava produrre incertezza. Cecchinato infatti, ha preso subito un break di vantaggio, ha concesso qualcosa ma è pur sempre arrivato a servire per il match. Qui è cominciata un’altra partita. Subito il contro-break, nel tie Cecchinato ha salvato quattro set point (tre col servizio), ha sciupato un match point (giocato bene da Krajinovic) prima di cedere 10-8.

La racchetta frantumata non sorprende, molto di più l’atteggiamento sempre meno convinto. In pochi istanti si è trovato sotto 0-2, 0-40; si è salvato, ma nei turni di risposta non ha più dato fastidio a Krajinovic. Il quale, va detto, è salito molto nel corso del match, soprattutto col suo colpo meno sicuro, il dritto. Proprio il dritto ha invece abbandonato l’azzurro che ha avuto il demerito di sbagliare troppo col suo fondamentale più sicuro, di uscire dal match con un body language sbagliato (e qualche parolina di troppo rivolta probabilmente al proprio staff) e riammettere un giocatore che ha più volte dimostrato di non reggere la pressione e soprattutto di lasciar scappare l’incontro alla prima difficoltà. Oggi Cecchinato ha avuto tante occasioni per vincere il match, non ne ha sfruttata nessuna.

La sconfitta potrebbe costargli anche il posto da singolarista nel match di Coppa Davis contro l’India, a Calcutta, all’inizio di febbraio. Difficile che capitan Barazzutti, oltre a Fognini, decida di rinunciare ad Andreas Seppi che ha dimostrato una condizione migliore e che si adatta meglio all’erba, superficie scelta dagli indiani.