Come da pronostico, l’Italia soffre in doppio ma porta a casa con una certa tranquillità il pass per le Finals di Madrid, grazie a un Andreas Seppi molto sicuro. Sorteggio il 14 febbraioITALIA b. INDIA 3-1
Seppi b. Ramanathan 6-4 6-2
Berrettini b. Gunneswaran 6-4 6-3
Bopanna/Sharan b. Berrettini/Bolelli 4-6 6-3 6-4
Seppi b. Gunneswaran 6-1 6-4
Tutto come previsto: l’ItalDavis cede il punto del doppio (l’unico dove gli indiani si sono dimostrati competitivi) ma il divario nei singolari è troppo evidente per rischiare qualcosa. E così l’Italia stacca il biglietto per le Finals di Madrid (18-24 novembre, sorteggio il 14 febbraio) e conferma di essere una squadra solida e completa, soprattutto quando rientrerà Fabio Fognini e potremo mettere in campo un doppio più sicuro (probabilmente lo stesso Fognini in coppia con Matteo Berrettini).
È stato Andreas Seppi a regalare il punto decisivo, dominando il numero uno indiano (ma meno specialista dei prati rispetto a Ramanathan), quel Gunneswaran che è arrivato a ridosso della top 100 ATP, confermando che non è traguardo esclusivo dei super talenti. Seppi è partito forte ed è apparso subito evidente che perfino il suo ritmo da crociera era troppo rapido per l’avversario: 6-1 in venti minuti. Nel secondo set cambiava poco: Seppi ha preso subito un break di vantaggio, non ha mai offerto chance nei suoi turni di servizio e solo qualche piccola sbavatura dell’azzurro ha permesso a Gunneswaran di render eil punteggio meno duro.
In doppio, capitan Barazzutti si era affidato all’inedita coppia Bolelli-Berrettini, quest’ultimo preferito ad Andreas Seppi, probabilmente perché l’altoatesino avrebbe dovuto giocare due match di fila, in caso di sconfitta. L’Italia è partita forte contro Divij Sharan, troppo morbido per questi livelli, e Rohan Bopanna, ottimo specialista ma ormai 38enne e con una condizione atletica quantomeno rivedibile. Gli indiani però, da tradizione, sanno interpretare meglio la specialità pur con un peso di palla ben differente, soprattutto nei colpi di rimbalzo. Tuttavia, un break in avvio di secondo set ha ridato fiducia ad avversari e pubblico. L’Italia è comunque andata avanti di un break nel terzo set, subito restituito, con Bolelli che cedeva nuovamente la battuta (non solo per sue colpe, va detto) e con gli indiani che nel frattempo hanno aumentato la qualità del loro tennis: 4-6 6-3 6-4 lo score finale.
Della trasferta di Calcutta, oltre a una nostalgica atmosfera anni 80, la notizia migliore resta l’esordio convincente di Matteo Berrettini, giocatore che ha mostrato una viva personalità e che, fin qui, ha vinto meno rispetto al livello di tennis che ha già mostrato. I margini di miglioramento, alla risposta, nel rovescio e nella transizione verso la rete, sono notevoli, ma non è troppo distante dall’avvicinare in breve tempo Cecchinato, Fognini e Seppi ai piani alti del ranking mondiale.
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