Le Finals si giocheranno alla Caja Magica di Madrid dal 18 al 24 novembre e vedranno impegnate diciotto nazioni divise in sei gruppi da tre; le prime classificate e le migliori due seconde si qualificheranno per i quarti di finale a eliminazione diretta. Si giocheranno due singolari e un doppio al meglio dei tre set (scelta discutibile ma inevitabile, vista la mole di incontri che si dovranno disputare in un arco temporale così ristretto) su una superficie in cemento, indoor.
Il sorteggio non è stato positivo per l’Italia, infilata in un girone di ferro insieme agli Stati Uniti e al Canada. E se gli Usa non erano la squadra di prima fascia più scomoda, certamente lo era il Canada tra quelle della terza fascia: battere sul rapido al coperto un Milos Raonic ritrovatosi su altissimi livelli e un Denis Shapovalov che sta crescendo e che si trova particolarmente a suo agio in quelle condizioni, sarà una vera impresa. Forse più abbordabili gli Stati Uniti, che però possono contare su John Isner e Frances Tiafoe, quest’ultimo ancora incostante ma che pare avvertire molto il senso patrio. Ovviamente il doppio può fare la differenza, e avere in squadra specialisti come i fratelli Bryan (o Jack Sock) è una bella risorsa.
L’Italia deve sperare nella crescita di Matteo Berrettini, il giocatore che (insieme ad Andreas Seppi) si trova meglio su questa superficie. I due azzurri meglio classificati invece, Fabio Fognini e Marco Cecchinato, faticano di più (soprattutto quest’ultimo), mentre il doppio è un po’ da inventare, con la coppia Fognini-Berrettini comunque favorita. Sarà importante la differenza punti, set e perfino game, perché si può cercare di qualificarsi anche passando dalla porta di servizio, tra le due migliori seconde classificate. Lo stesso direttore delle Finals, Albert Costa, ha definito il nostro gruppo come «il più difficile e interessante», mentre capitan Barazzutti ha onestamente ammesso «di non essere per nulla contento del sorteggio ma che la squadra si farà trovare pronta».“I don’t think that it’s the best draw for us” says Italian #DavisCup captain Corrado Barazzutti.
— Davis Cup (@DavisCup) February 14, 2019
Italy ???????? was drawn in Group F with United States ???????? and Canada ???????? for November’s #DavisCupMadridFinals pic.twitter.com/mYwaqfA1iQ
Negli altri gironi, spicca il gruppo B con Croazia, Spagna e Russia. Paradossalmente, chi vincerà il girone dell’Italia potrebbe avere un quarto di finale abbordabile, probabilmente contro l’Australia che dovrebbe essere priva di Nick Kyrgios e Bernard Tomic, ribelli nei confronti di capitan Hewitt. E proprio le defezioni potrebbero fare la differenza: la Serbia con o senza Djokovic, la Germania con o senza Zverev, la Francia con o senza Pouille, cambiano pelle notevolmente. Così come eventuali infortuni e una condizione di forma che, a fine stagione, è sempre un rebus. Per questo sarà una competizione molto aperta.
E anche molto discussa: giocare due singolari e un doppio al meglio dei tre set vuol dire stravolgere i cardini di una manifestazione creata nel 1900 ma che stava perdendo di interesse, snobbata dai giocatori più forti. Proprio la presenza dei top players sarà fondamentale per garantire l’interesse che merita la Coppa Davis. La formula andrà giudicata dopo aver assistito alla prima edizione che certamente susciterà interesse come tutte le grandi novità. Ma servirebbe Nostradamus per intuire se sarà o meno un successo di pubblico e audience.