Si chiude l’avventura degli azzurri nella prima edizione del torneo australiano: (quasi) impossibile fare meglio vista l’assenza di Berrettini. Pesa il ko di Fognini contro Ruud.
Ininfluente il successo contro gli Usa
L’Italia, dopo la Coppa Davis, si ferma alla fase a gironi anche nell’innovativa Atp Cup. Una prima edizione amara per gli azzurri, a cui difficilmente si poteva chiedere molto di più. Un cammino concluso con una netta vittoria sugli Stati Uniti, sempre ostici da superare sulle superfici rapide. Stefano Travaglia, Fabio Fognini e il doppio formato dal ligure e Simone Bolelli issano lo score sul 3-0, che vale tuttavia la “targhetta” di peggiore seconda di ogni girone. “Mi sento bene, è stata una giornata molto lunga – ha dichiarato Bolelli al termine del successo su Ram/Krajicek – Complimenti a Stefano (Travaglia, ndr) che ha ottenuto una grande vittoria con Fritz. Anche questo doppio è stato duro, felice di aver vinto contro un’ottima coppia”. Non pienamente soddisfatto del format invece il numero 2 d’Italia: “Una bella vittoria per 3-0. L’Atp Cup è molto bella, anche se cambierei qualche regola. Solamente due seconde accedono ai quarti, non credo sia positivo, ma è solamente la prima edizione”. “Speriamo di qualificarci”, concludono in coro Fognini e Bolelli, purtroppo non ancora a conoscenza dell’aritmetica eliminazione.
Fognini, pesa il ko con Ruud. Travaglia con 70 punti in più
Tra i motivi dell’eliminazione, non può che pesare la sconfitta inaspettata di Fabio Fognini contro Casper Ruud. In classica “giornata no”, il numero 2 d’Italia cade inesorabilmente nella trappola del regolare norvegese, spegnendo di fatto le residue speranze di qualificazione. Se il ko con Medvedev risulta più che giustificato, lo stesso non si può dire per quello della seconda giornata. Pochissimo margine d’errore per la squadra guidata da Alberto Giraudo, vista e considerata la pesante assenza di Matteo Berrettini. Non che Travaglia abbia demeritato, anzi, ma con uno slittamento negli accoppiamenti (Fognini sarebbe stato numero 2) di certo le chance sarebbero esponenzialmente aumentate. A sorridere maggiormente, nonostante l’eliminazione, è proprio Stefano Travaglia. L’ascolano, braccio dal talento sopraffino e in passato falcidiato dagli infortuni, saluta l’Atp Cup con ben 70 punti in cascina: la reintroduzione dei ‘bonus point’ gliene porta 20 grazie al doppio 6-1 con Durasovic e ben 50 per la vittoria su Taylor Fritz. Oltre alla classifica – best ranking alla posizione 73 – “Steto” saluta Perth con nuove consapevolezze, soprattutto in ottica Australian Open.
Assegnati i primi pass per i quarti: Kyrgios show
Per quello che concerne gli altri gironi, assoluta protagonista l’Australia di Nick Kyrgios. I padroni di casa chiudono la fase a gironi senza perdere un incontro, imponendosi 3-0 anche sulla Grecia. Proprio Kyrgios – che in questi giorni sta prendendo seriamente a cuore gli incendi nel paese nativo con tanto di donazioni ad ogni ace – ha arginato Stefanos Tsitsipas in tre tie-break, confermando quanto di buono fatto vedere con Struff. Tra le magiche 8 ai quarti di finale, oltre all’Australia, anche la Russia di Medvedev e Khachanov (dominatori del gruppo con Italia, Norvegia e Usa). Una Gran Bretagna orfana di Andy Murray chiude al primo posto l’agevole girone C, mentre la Serbia passa alla fase ad eliminazione diretta guidata da un Novak Djokovic in grande spolvero, in singolo e in doppio. Scontro diretto tra Spagna e Giappone fissato per domani: in palio il primato nel girone B. Domani il quadro completo dei quarti, a delineare anche le sorti del gruppo C con la Croazia al comando.