Nick protagonista in singolo e in un doppio thriller in coppia con De Minaur per trascinare i suoi in semifinale, ma lo sarà probabilmente anche fuori dal campo
Find someone who loves you like Nick Kyrgios loves Alex de Minaur ❤️ pic.twitter.com/4YOXG3qOyr
— ESPN Australia & NZ (@ESPNAusNZ) January 9, 2020
Nick perfetto in campo, ma fuori…
C’è tutto ciò di cui è capace Nick Kyrgios nel quarto di finale vinto dalla sua Australia contro la Gran Bretagna e, più in generale, in una Atp Cup che lo sta esaltando sia dal punto di vista tecnico che umano. L’immagine con Alex de Minaur sulle sue spalle dopo il doppio vinto per 18-16 al terzo contro Jamie Murray e Joe Salisbury vale la copertina di giornata: Kyrgios, dopo il successo senza storia in singolo contro Norrie, ha risolto la questione in doppio per il 2-1 finale dopo l’attesa per un “falco” che ha reso ancor più thriller la conclusione di un incontro al cardiopalma. Non ha mai sbagliato Nick in questo avvio di stagione quando è stato chiamato in causa da capitan Hewitt, motivato da una tematica sociale che lo ha visto lasciarsi andare a qualche lacrima in mondovisione dopo l’esordio contro Struff. Gli incendi che stanno flagellando l’Australia e in particolare la sua Canberra lo hanno spinto, dopo aver lanciato la campagna con 200 dollari per ogni ace, a settarsi sulle frequenze giuste e collegare il cervello all’ampio bagaglio tecnico di cui è a disposizione. Un mix a tratti ingiocabile per gli avversari caduti sotto i suoi colpi tra round robin e quarti di finale, senza abbandonare la sua attitudine allo show. Kyrgios ha probabilmente bisogno di stimoli del genere, di lottare per qualcuno o qualcosa di più grande di lui: se nella propria carriera da singolarista può permettersi di staccare la spina anche per diverse settimane incassando sconfitte pesanti e contro pronostico, in squadra raramente lo si è visto mollare e non dare tutto se stesso sino all’ultimo quindici. Un mood già visto in Laver Cup, in quella che (fino ad ora) è poco più che un’esibizione di lusso, e con la sua grande voglia di portare a casa un risultato. Possiamo però star tranquilli: la parte da “bad boy” che a tanti piace è solo parzialmente nascosta sul campo – per il momento – ma viene smascherata da lui stesso nelle abitudini non proprio da atleta modello off-court. E così Nick ha deciso di annunciare a tutti come coccolarsi dopo un successo così tirato: “E’ stato probabilmente il tie-break più stressante mai giocato, berrò sicuramente del vino stasera“. Fortunatamente, però, questa volta ci sarà un giorno di riposo prima della semifinale contro Spagna o Belgio a differenza di quanto accaduto qualche mese fa. Durante il torneo di Wimbledon, Kyrgios era stato pizzicato fino a tardi tra alcolici e ragazze a poche ore dal suo secondo turno contro Rafael Nadal sul Centre Court. Croce e delizia, come sempre.
Medvedev litiga con tutti ma la Russia è in semifinale
Ciò che non sta mancando nell’Atp Cup è di sicuro il pepe. Chiedere a Daniil Medvedev che fa e disfa ma porta a casa il punto della vittoria nel quarto di finale tra Russia e Argentina. Dopo il successo di Karen Khachanov su Pella, il nuovo numero 4 (scavalcato Thiem grazie a questo risultato, un sorpasso non da poco in vista del draw degli Australian Open) è stato costretto al terzo da un indomito Diego Schwartzman in un clima infuocato. Nervi tesi tra i due già nel corso del primo set con l’argentino che lamenta l’esultanza esagerata del team russo per un suo doppio fallo, sanzionato da un warning di Lahyani. La situazione degenera nel secondo parziale con il nervosismo di Medvedev che prende il sopravvento e lo porta a colpire con un paio di racchettate il seggiolone del giudice di sedia provocando un inevitabile secondo provvedimento e un penalty point. Nonostante le difficoltà soprattutto a livello emotivo, il salto di qualità di Daniil è venuto a galla ancora una volta nel terzo e decisivo set, in cui ha saputo innalzare il livello e archiviare la pratica sul 6-3, riportando il sereno dopo la tempesta.