Dopo oltre diciotto anni, l’Italia torna ad avere una teenager in un main draw dello Slam. Le qualificazioni superate dall’ex semifinalista juniores testimoniano il grande percorso di crescita svolto nel 2019: «non parto sconfitta con nessuna»
Sulle orme della Vinci
Iniziava a muovere i primi passi Elisabetta Cocciaretto nell’agosto del 2001 quando una teenager Roberta Vinci timbrava il proprio esordio in un main draw dello Slam allo Us Open. La marchigiana, diciannove candeline il prossimo 25 gennaio, sta provando a bruciare le tappe per regalare una speranza in più al movimento femminile italiano in un momento di grande difficoltà. Per ritrovare una tennista azzurra sotto i diciannove anni d’età in un tabellone principale di un Major occorreva sfogliare gli archivi quasi sino al vecchio millennio: in quell’edizione di Flushing Meadows la futura top-10 pugliese si arrese alla Sucha in singolare ma fu capace di spingersi addirittura sino alla semifinale di doppio con Testud. Almeno sino a questa notte. Elisabetta Cocciaretto ha deciso di ritoccare qualche pagina dell’almanacco italiano e di riscrivere la propria storia regalandosi, a una settimana dal compleanno, il primo Slam della sua giovane carriera sugli stessi campi che nel 2018 le avevano permesso di rivelarsi al grande pubblico con una semifinale nel torneo juniores.
Il campo 14 nel cuore
Due anni di distanza ma certi luoghi sembrano poter conservare certe emozioni in eterno per la “Cocchi”, chiamata così in passato dal suo allenatore Fausto Scolari per la sua vecchia propensione ad arrabbiarsi già dal primo punto, in assonanza con Kokkinakis. Su quel campo 14 aveva iniziato la sua cavalcata nel torneo delle ragazze con una rimonta su Cori Gauff, un nome che non ha ormai più bisogno di ricerche alla luce dell’enorme talento dell’americana messo in mostra nella seconda metà del 2019. Sullo stesso rettangolo di gioco, due anni dopo, Elisabetta è riemersa dalle sabbie mobili del primo turno delle qualificazioni contro Bibiane Schoofs recuperando un set e un 4-1 di svantaggio nel secondo. Smaltita la fatica fisica e mentale di un martedì con condizioni di gioco al limite della legalità, la giocatrice di Porto San Giorgio non si è più fermata dominando Francesca Di Lorenzo (6-3 6-1) e Tereza Martincova (6-2 6-1). Ora, nel main draw, la possibilità di giocare a braccio sciolto e senza nulla da perdere contro Angelique Kerber, campionessa di Melbourne nel 2016 ma alle prese con qualche acciacco in questo scorcio di stagione come testimoniato dal ritiro ad Adelaide. “Dopo il match point mi sono chiesta se fosse tutto vero – ha detto l’azzurra a Federtennis – Mi sono detta brava. Non parto sconfitta con nessuna”.
Le basi del percorso di crescita nel 2019
Chi ha seguito l’attività internazionale di Elisabetta Cocciaretto nella scorsa stagione sa che un risultato del genere non è estemporaneo ma frutto di una splendida ascesa, letteralmente esplosa nella seconda parte del 2019. Un dato su tutti: la marchigiana aveva aperto l’anno da numero 710 al mondo, adesso invece è abbondantemente tra le prime 200 del ranking. Oltre cinquecento posizioni scalate con una sequenza di risultati importante iniziata con la wild card per gli Internazionali ottenuta nelle Prequalificazioni, seguita a stretto giro di posta dal titolo in doppio all’Antico Tiro a Volo. Poi l’affermazione nel 25k di Trieste e la qualificazione per il main draw del rinato Wta di Palermo. Nell’ultimo mese di stagione, poi, Elisabetta è volata in Sud America e compie un altro salto di qualità: due titoli in due settimane nei 60k di Asuncion (contro l’amica e spesso compagna di allenamenti Errani) e Colina. A questo punto la fiducia nei propri mezzi per la Cocciaretto non è stata scalfita neppure dall’esordio amaro nel 2020 nelle qualificazioni di Auckland. “Quando sono arrivata in Nuova Zelanda era un po’ spaesata perché l’ambiente Wta è diverso a quello a cui ero abituata – ha detto – Ho capito quanto avrei dovuto lavorare per raggiungere quel livello. Adesso voglio godermi il momento, consapevole di essermi guadagnata questa qualificazione con il lavoro”. Elisabetta ha imparato col tempo a imparare anche dalle sconfitte, lasciandosi alle spalle diversi anni difficili per un infortunio alla schiena tra 2015 e 2016 e la paura al rientro di non tornare sui propri livelli dopo aver fatto incetta di titoli tricolori fino all’under 14. Adesso la Cocciaretto è nel main draw degli Australian Open assieme ai suoi miti di un’infanzia non troppo lontana: lei, fan di Halep, Wozniacki e ovviamente di Federer, attesa dalla Kerber al primo turno.