I due azzurri sconfitti al secondo turno. Djokovic di slancio, Wozniacki e Suarez Navarro emozionano Melbourne. Brilla ancora la giovane Gauff, nessun problema per le altre big.
Berrettini e Sinner ai saluti
Nessun urlo tricolore in un’amara e ventosa mattinata a Melbourne. Nella terza giornata di incontro degli Australian Open 2020 escono di scena Jannik Sinner e Matteo Berrettini, relegando le ultime speranze azzurre nella parte bassa della parte bassa del tabellone a Fabio Fognini, impegnato contro Thompson nella sessione serale dopo l’epica rimonta in due atti su Opelka. Ha provato a prendere spunto Berrettini contro Tennys Sandgren ma alla fine l’opera è rimasta incompiuta: dopo aver rimontato due set di svantaggio, il romano ha mancato l’allungo decisivo con tre palle break nell’ottavo game del quinto ed è stato punito sul 7-5 dall’americano, già ai quarti di finale nello Slam down under nella sorprendente cavalcata del 2018. Matteo non è apparso al top della condizione soprattutto fino a metà del terzo set: poco sicuro negli spostamenti laterali e di conseguenza troppo falloso da fondo oltre che poco reattivo in risposta. La scintilla sembrava poter essere scattata in quel mini-match point cancellato a Sandgren sul 3-3 al terzo ma vanno comunque riconosciuti i meriti al numero 100 al mondo per essere rimasto attaccato alla partita sino all’ultimo, approfittando di un’inevitabile discontinuità dell’azzurro, appena al suo secondo match ufficiale nel 2020.
Imparerà molto da questa esperienza Jannik Sinner, eliminato da Fucsovics in tre set dopo aver messo in saccoccia la prima di (si spera) tante vittorie Slam. L’ungherese, già in evidenza per l’affermazione su un papabile outsider come Shapovalov, ha nascosto spesso e volentieri la palla all’altoatesino addormentando gli scambi col back e sbagliando scelta molto raramente. Il classe 2001, dopo due parziali in continua rincorsa, ha provato a lasciar andare il braccio nel terzo ma il suo tentativo di fuga abbozzato sul 2-0 è stato subito arrestato da Fucsovics con un parziale di 6 giochi negli ultimi 7 dell’incontro e con un doppio fallo di Sinner dal sapore di resa sul match point.
Djokovic sul velluto, Cilic la spunta sulla follia di Paire
Non perde tempo invece Novak Djokovic contro Tatsuma Ito, regolato in tre set e senza prendersi pause come all’esordio contro Struff. Sulla strada del serbo ci sarà ora un altro giapponese, quel Yoshihito Nishioka capace di estromettere in tre set la testa di serie numero 30 Evans. Avanza senza giocare Stefanos Tsitsipas grazie al forfait di Kohlschreiber, ora atteso da un Raonic pimpante (tre set a zero su Garin). A rubare la scena è stata sicuramente la sfida tra Marin Cilic e Benoit Paire. Con il francese in campo non ci si annoia mai e, tra le solite montagne russe accompagnate da alcuni screzi con qualche spettatore rumoroso, la partita si è protratta per oltre tre ore e mezza venendo risolta solamente al match tie-break vinto per 10 punti a 3 da Cilic.
Wozniacki e Suarez Navarro, non è ancora detta l’ultima parola
Tantissime le emozioni in un’intesa giornata femminile. Dalle lacrime di Carla Suarez Navarro al bellissimo sorriso di Caroline Wozniacki, entrambe accomunate dall’ultima apparizione agli Australian Open che può continuare grazie a due successi contro pronostico. La spagnola, al suo ultimo anno sul circuito, ha eliminato la numero 10 del seeding Aryna Sabalenka in due tiratissimi tie-break vinti per 8 punti a 6. La danese, invece, si è imposta per 7-5 7-5 su Dayana Yastremska, che ha mostrato i segni dello sforzo prodotto nella scorsa settimana con la finale raggiunta ad Adelaide con un fastidio alla gamba. Nulla può però ridimensionare la voglia dell’ex regina di Melbourne nel godersi sino in fondo il suo ultimo ballo unita alla sua incrollabile capacità di lottare. Continua a brillare la stella della giovanissima Cori Gauff, per la terza volta al terzo turno in altrettanti Slam giocati: rimonta vincente sulla Cirstea, avanti per 3-0 al terzo prima di venire investita di vincenti e “come on” urlati a tutta birra dalla statunitense che hanno esaltato il pubblico. “Non so perché piaccio alla gente ma spero di avere così tanti tifosi anche nella mia prossima partita”, ha detto Gauff nell’intervista in campo al termine del match parlando dell’interessante confronto contro la campionessa uscente, la giapponese Naomi Osaka. Pochi problemi anche per la finalista del 2019 Petra Kvitova, bene anche la numero 1 al mondo e padrona di casa Ashleigh Barty.