Djokovic avanti nei precedenti con lo svizzero, reduce dal miracolo contro Sandgren. Si decide l’accoppiamento della finale al femminile: Muguruza e Kenin insidiano Halep e Barty
Roger e Nole, in palio la finale
L’ennesimo capitolo di una rivalità storica a Melbourne, il 50° che vale anche una finale Slam. Novak Djokovic e Roger Federer si ritrovano opposti ad un paio di mesi dalla sfida vinta dallo svizzero alle Finals di Londra. Rimane saldamente avanti nei precedenti Nole, con 26 affermazioni contro le 23 della leggenda di Basilea. Sono numeri importanti quelli che si porta dietro il serbo, 8 volte in semifinale agli Australian Open e capace di alzare al cielo il trofeo in tutte le 8 occasioni. I numeri, ma soprattutto quanto emerso in campo in questa settimana e mezza, non sembrano lasciare grossi spazi ad eventuali sorprese: Nole parte favorito, solo la scarsa visibilità della pallina gli ha creato qualche grattacapo con Raonic, in un match dominato in lungo e in largo. Stesso risvolto ma trama decisamente diversa quella scritta da Federer ai quarti contro Sandgren, cui stanchezza fisica e mentale potrebbero risultare un fattore nella semifinale che manda in archivio il programma di giovedì. “Ogni volta che ci incontriamo sappiamo che dobbiamo tirare fuori il massimo da noi stessi per riuscire a vincere”, ha ammesso il campione in carica che pregusta un’altra finale contro Nadal. La lotta contro il tempo di Roger è impresa ardua contro la macchina da guerra serba.
Barty e Halep attendono Kenin e Muguruza
Se al maschile dobbiamo aspettare la giornata di venerdì per venire a conoscenza dei due nomi che si giocheranno il titolo, domani è il grande giorno al femminile con le due semifinali. Il pubblico australiano della Rod Laver Arena ha la possibilità di scaldarsi con la semifinale di doppio del duo Purcell/Saville (opposti a Dodig/Polasek) prima del ritorno in campo di Ashleigh Barty. La beniamina di casa trova la temibile americana Sofia Kenin: le battaglie non sono mai mancate tra le due nonostante gli head to head parlino nettamente a favore della numero 1 del mondo (4-1 il parziale). 36 anni dopo Wendy Turnbull, una giocatrice australiana è tornata in semifinale a Melbourne. Prima esperienza in assoluto in un penultimo atto major invece per la ventunenne di Mosca, in progressiva crescita e da prossimo lunedì – comunque vada domani – per la prima volta in top-10. Non è una prima volta a questo punto di uno Slam invece per Simona Halep e Garbine Muguruza. La rinascita, per certi tratti sorprendente, della spagnola ha trovato continuità con le affermazioni su Svitolina e Bertens. Una sfida, quella tra la rumena e l’iberica, che di certo non pecca di inesperienza nonostante si tratti di due under-30. Entrambe mettono assieme 4 trofei Slam, 2 a testa al Roland Garros e a Wimbledon: Halep, a differenza della sua avversaria, era andata ad un passo dal primo titolo in Australia nel 2018, allora sconfitta da Caroline Wozniacki. Due percorsi diametralmente opposti intrapresi in quest’ultimo biennio da Simona e Garbine, cui obiettivo ora risulta il medesimo.