A distanza di un anno quasi cento posizioni perse. Ceck deve ritrovare la strada, la serenità e soprattutto il suo tennis: i 250 punti di Buenos Aires possono rappresentare l’inizio di una nuova rinascita.
Dal best ranking all’uscita dai 100 in meno di un anno
Dal paradiso al mezzo tracollo. Si può riassumere così l’ultimo anno di Marco Cecchinato. Buenos Aires rappresenta il momento più alto (a parte il Roland Garros) e allo stesso tempo quello più basso dell’ultimo biennio del palermitano. Onorare la cambiale dei 250 punti si è rivelata impresa troppo grande per l’attuale versione del ‘Ceck’, dal punto di vista del gioco non più profondo e ficcante come 12 mesi fa, e sconfitto all’esordio 6-4 7-6 dal numero 88 del mondo Roberto Carballes Baena. Nelle fondamenta della discesa di Marco c’è soprattutto una serenità e spregiudicatezza persa dal punto di vista mentale: spesso timoroso e poco concreto nei momenti importanti della partita. Baires può rappresentare anche un’altra tappa fondamentale nella “seconda carriera” di Cecchinato, cominciata nella primavera del 2018. Le statistiche della stagione da poco andata agli archivi parlano chiaro, chiarissimo. Solo a Montecarlo, il siciliano è riuscito ad ottenere due successi di fila nel main draw di un torneo Atp. Contano fino ad un certo punto i discreti cammini al Challenger di Szczezin (semifinale) e a quello di Punta del Este (finale persa pochi giorni fa). Lo scorso febbraio, Marco diventò il sesto italiano a spingersi più avanti nel ranking dopo nomi come Panatta, Fognini, Berrettini e compagnia. Dall’alto della sedicesima poltrona alla numero centodieci (in proiezione al prossimo lunedì) che risulta banalmente più scomoda: il ranking è tuttavia frutto del gioco, fattore che segnerà i prossimi mesi, felici o meno, di Marco Cecchinato. «Ho solo bisogno di vincere qualche partita», ripete il Ceck. «La preparazione invernale è stata molto intensa, e un periodo no ci sta nella carriera di un tennista, io conto di giocare altri 8-10 anni – ha detto Marco a Il Tennis Italiano a gennaio a Doha – inoltre dopo Buenos Aires non avrò molti punti da difendere fino a primavera».
Programmazione e prospettive
La trasferta sudamericana sarebbe dovuta essere quella del rilancio nonostante un’ardua quantità di punti da difendere.