Nakashima è il più giovane a centrare i quarti a Delray Beach dai tempi di Nishikori. La guida e i consigli di Pat Cash hanno effetto immediato sul coetaneo di Jannik Sinner.

Nakashima show a Delray: effetto Cash

“Mi ha impressionato la sua mentalità, ora devo solo conoscerlo meglio. Sotto pressione è molto bravo, infatti vince molti tie-break”. Sono queste le prime parole di Pat Cash in merito alla freschissima collaborazione con uno dei migliori classe 2001 al mondo. Stiamo parlando di Brandon Nakashina, per la prima volta ai quarti di un Atp 250 e il più giovane ad arrivarci a Delray Beach dai tempi di Kei Nishikori (2008). Un diamante grezzo quello del diciottenne di San Diego, cui la nuova guida sembra essergli di giovamento immediato: questa notte il successo in due set sul britannico Norrie, in attesa della sfida a Yoshihito Nishioka. Sembra paradossale, ma nel giro di qualche giorno il campione di Wimbledon nel lontano 1987 è riuscito ad alzare il livello di gioco, di concentrazione e soprattutto di continuità del giovane Nakashima. I piani questa settimana avrebbero dovuto prevedere una settimana di allenamento prima del Challenger di Calgary, fissato prossima settimana. L’ultima wild card concessa a Delray nelle ore antecedenti al torneo ‘rischia’ di cambiare la programmazione a breve termine del fresco duo. “E’ già un buon professionista – prosegue Cash, da una settimana in veste ufficiale di coach dello statunitense -, in tanti però giocano come lui. Abbiamo bisogno di trovare qualcosa di nuovo, di speciale. Questo è quello su cui lavoreremo”. Il passaporto perso a Brisbane dal “Pirata Pat” ha messo a serio rischio la sua presenza nell’esordio di lunedì contro Vesely. Cash è infatti atterrato in Florida alle 5:30 del mattino, solo qualche ora prima del match. Niente male come avvio, dentro e fuori dal campo.

Chi è Brandon Nakashima?

La collaborazione con Pat Cash mette ancor più sotto la luce dei riflettori il talento di Brandon, meno sponsorizzato e conosciuto di tanti altri coetanei. Questo anche per via di un passato glorioso all’Università di Virgina, dove a suon di prestazioni si è regalato il premio di Rookie of the Year con 17 vittorie e 5 sconfitte in singolare. A dicembre ha annunciato il suo addio al college per concentrarsi a tempo pieno sull’attività professionistica. Anche a livello Under 18, Nakashima ha raccolto i frutti di una rara umiltà che lo contraddistingue, raggiungendo la terza posizione mondiale e una semifinale agli ultimi Us Open Junior. I successi hanno però fondamenta ben più longeve: fu il nonno Ahn a mettergli in mano una racchetta all’età di 3 anni. Da quegli infiniti pomeriggi nei parchi di San Diego ai quarti di un Atp. Le prospettive di crescita gli sorridono anche in ottica ranking, per il quale non ha da da difendere alcun risultato nei prossimi 7 mesi. L’attuale numero 254 del mondo ha guadagnato quasi 700 posizioni da settembre grazie a due vittorie Futures e due semifinali Challenger. Se a ciò si aggiunge l’esperienza di un certo Pat Cash allora la scalata non può che essere progressiva: “Finalmente ho avuto la mia opportunità e l’ho sfruttata, sapevo di poter competere a questo livello”, dichiara con calma pacifica Brandon Nakashima, in risalto nella settimana degli exploit di Carlos Alcaraz Garfia e Thiago Seyboth Wild. Non può essere un caso.