Per la prima volta l’All England Club ammette la possibilità di annullare o spostare il Torneo, come fino ad ora è successo solo in caso di guerra. Preoccupante in prospettiva la situazione sanitaria del paese
Per la prima volta anche Wimbledon ammette che la cancellazione dei Championships è una possibilità. «L’AELTC continua a monitorare la situazione del coronavirus, lavorando a stretto contatto con il governo e le autorità sanitarie competenti, e stiamo seguendo i loro consigli per quanto riguarda la promozione di buone pratiche igieniche in tutta la nostra tenuta», ha spiegato Eloise Tyson, portavoce dell’All England Club. «Mentre continuiamo a pianificare i Campionati in questo momento, agiremo in modo responsabile, nell’interesse di una società più ampia. Nel caso in cui il governo ci chiedesse di annullare, le nostre polizze assicurative ci consentirebbero di offrire rimborsi ai possessori di biglietti e agli obbligazionisti». Obbligazionisti che sarebbero poi i possessori delle ‘debentures’, le quote azionarie che danno diritto a due biglietti al giorno sul centrale per una durata stabilita. Wimbledon come è noto non si è mai fermato se non durante i due conflitti mondiali, questa sarebbe quindi una prima volta. Resa ogni giorno più probabile, va detto, dalla molto discutibile politica governativa sul coronavirus e dalle difficoltà cui probabilmente si troverà davanti nelle prossime settimane il sistema sanitario del Regno Unito.