La racchetta rimane appesa al chiodo almeno sino al 7 giugno, dagli Atp ai Wta, sino al circuito ITF. Nel frattempo i ranking non variano, mentre i comunicati ufficiali non citano il Roland Garros, “in guerra” anche con la Laver Cup

Il tennis fermo ai box: Atp, Wta e ITF

Una notizia che era nell’aria, diventata ufficiale nella serata di ieri: tutto il tennis si prende una pausa per vincere la sua partita più importante. Il coronavirus è un avversario più tosto del previsto ed è necessario prendere le più strette precauzioni per debellarlo e vivere una seconda parte di stagione da urlo. Sì, perché lo stop varato dagli organi competenti, dunque da Atp, Wta e ITF, ha validità almeno sino al 7 giugno quando – solitamente – si inizia a salutare la terra per riabbracciare l’erba. La ripresa, cui ulteriore rinvio non è tuttavia escluso, dovrebbe coincidere con i classici appuntamenti in preparazione a Wimbledon, quindi l’Atp di Stoccarda, il combined di s-Hertogenbosch e il Wta International di Nottingham. Va sottolineato come alcuni tornei, di aprile e maggio, abbiano comunicato l’effettiva cancellazione del torneo: è il caso del Masters 1000 di Madrid e dell’Atp di Estoril per esempio. Rimane invece qualche possibilità, stando a fonti ufficiali, per Roma e l’Atp di Monaco che non comunicano ancora la cancellazione dal calendario. A proposito di calendario (fitto, fittissimo di impegni), resta alquanto complicato pensare di organizzare i tornei primaverili in altre date.

Nel frattempo i ranking rimangono congelati, Djokovic e Barty rimangono in testa. Ranking che serviranno anche per determinare i posti per le eventuali Olimpiadi che dovrebbero svolgersi a Tokyo in piena estate. Con le classifiche attuali l’Italia andrebbe a schierare tre atleti nel tabellone maschile, ovvero Fabio Fognini, Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, senza alcuna presenza al femminile: rientrano nella rassegna olimpica i primi 56 del ranking, oltre ai classici inviti e wild card. La data stilata per determinare i due draw a cinque cerchi è proprio l’8 giugno, ma a questo punto un ulteriori slittamento potrebbe rimescolare le carte in tavola.

Le polemiche contro il Roland Garros

Tutti contro il Roland Garros. Lo slittamento dei circuiti ha scaturito polemiche e caos attorno allo Slam parigino. Nel comunicato congiunto di Atp, Wta e ITF arriva una stoccata implicita con la mancata menzione della federazione francese: “Questo non è il momento di agire unilateralmente bensì all’unisono. Tutte le decisioni relative all’impatto del Coronavirus sul tennis necessitano di adeguati consulti e revisioni con le parti in causa, un’opinione condivisa da ATP, WTA, ITF, AELTC, Tennis Australia e USTA”, si legge dopo la decisione, a quanto pare inaspettata, di far disputare il Roland Garros dal 20 settembre al 4 ottobre. Due settimane che coincidono in pieno con la Laver Cup, cui comunicato è arrivato puntuale a testimoniare le ruggini tra le varie organizzazioni: “È un annuncio che ci coglie di sorpresa – si legge nella nota sul sito ufficiale – insieme ai nostri partner Tennis Australia, USTA e ATP. Solleva molte domande e stiamo valutando il da farsi. In questo momento l’intenzione è di disputare la Laver Cup 2020 a Boston nelle date prestabilite“. Diatribe social che si accumulano ad un momento senza precedenti, in cui l’unità d’intenti dovrebbe essere la prerogativa fondamentale per uscirne.