L’esperto di betting chiarisce la situazione dopo la nota pubblicata dalla TIU: “Nelle ultime settimane prima del coronavirus in molti si sono dati da fare per sistemarsi economicamente”

Sono trentotto le segnalazioni di match sospetti giunte alla Tennis Integrity Unit da gennaio al 22 marzo del 2020. L’organo anti-corruzione dei tornei professionistici ha pubblicato una nota che riguarda il primo quarto di stagione affermando di aver ricevuto dubbi su 6 match a livello Challenger, 15 in 15k maschile e 1 in un 25, 16 in 15k femminili. Ne abbiamo parlato con Stefano Berlincioni, uno dei massimi esperti sul mondo del betting tennistico, che ha confermato di aver notato qualche movimento più che inusuale a Nur-Sultan. “Per ritenere una partita sospetta non ci si deve mai basare solo sul risultato in sé, che è la bellezza di questo sport con le varie sorprese all’ordine del giorno. Occorre guardare anche il comportamento dei bookmaker e Nur-Sultan era un torneo particolare. Con il diffondersi della pandemia a molti tennisti europei era stato consigliato di ritirarsi oppure sarebbero rimasti in quarantena, ma in generale i tornei nella zona ex sovietica, diciamo così, si prestano molto a incontri combinati“.

Scendendo nel dettaglio, Stefano aveva segnalato, in tempo reale attraverso il proprio account twitter, un paio di match con un andamento strano su Betfair che potrebbero finire sotto indagine: Elgin-Walkow e Khabibulin-Freund. “Elgin ha 38 anni, è un doppista e già il fatto che fosse in un tabellone di singolare poteva suonare sospetto. Prima della partita era quotato 1.5, dopo il primo turno di servizio era già passato sfavorito. Khabibulin, invece, era considerato nettamente sfavorito sino al 6-3 6-6 (3-3) tutto dalla sua parte. Morale? Quattro gratuiti consecutivi, secondo e terzo set a Freund. Chi l’avrebbe mai detto?“. Le voci che circolavano nel ‘sottobosco’ tennistico, e confermate dalla stessa Tiu, parlavano delle ultime settimane di tennis come uno degli ultimi treni per raccogliere qualche soldo attraverso la combine di partite. La sospensione dell’attività, infatti, rischia di pesare gravemente sulle tasche degli atleti di bassa classifica e occorrerà intensificare i controlli alla ripresa del Tour, soprattutto a livello Itf dove la disperazione di alcuni tennisti potrebbe portare all’intensificarsi di questo fenomeno. “Prima del coronavirus ho avuto l’impressione di una diminuzione di match fixing. Non per qualche intervento particolare della Tiu, quanto di quelli di polizia locale: alcuni sono stati arrestati, penso a giocatori come Okala e Lescure. Probabilmente alcuni si sono spaventati”.

Ma come funzionano le segnalazioni? “Se c’è qualche riscontro reale approfondiscono ma molte cadono nel nulla e non perché effettivamente non ci sia nulla da segnalare…Hanno dei mezzi investigativi potentissimi, se vogliono. Qualche anno fa una fonte anonima mi fornì tutto sul caso Karim Ossam (entrato nel giro losco e radiato nel 2018): il profilo Facebook, le chat e tante altre cose. Ma questa è solo la punta dell’iceberg: a furia di scavare potrebbero trovare un fenomeno allargatissimo e quindi preferiscono squalificare qualcuno di tanto in tanto come capro espiatorio”. E più in basso si scende, più la possibilità di allettare i tennisti con offerte economiche per le combine diventa semplice. Proprio in questi giorni vengono quotati incontri di quarta categoria in Russia, dove potrebbe succedere davvero di tutto. “Qui diventa difficile capire, potrebbero sbagliare di proposito oppure per alcune lacune tecniche. L’altro giorno ho visto un giocatore commettere doppio fallo con un fallo di piede di metri…E non ci sono neppure delle limitazioni sulle puntate, si possono scommettere tanti soldi. Il problema è che i book hanno bisogno di gente che punti su qualsiasi cosa: c’è un giro di soldi troppo grosso, per questo motivo non ha tolto il livescore dai tornei Itf come avevano annunciato”.