Il numero uno della Fit parla con fiducia riguardo lo svolgimento degli Internazionali con due possibili ipotesi: giocarlo tra settembre e ottobre oppure tra novembre e dicembre sul veloce indoor
“Non c’è una data precisa”. Ecco le ipotesi
Gli Internazionali BNL d’Italia pronti ad una nuova data. Il coronavirus potrebbe non fermare il torneo di Roma che sarebbe disposto a rivoluzioni pur di svolgere l’edizione 2020. A dare novità di rilievo in merito è Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, in una conference call con il sito dell’ANSA: “Ci sono ottime probabilità – rivela il numero uno della Fit -. Siamo in stretto contatto con le istituzioni internazionali, in particolare con l’ATP, che ha un presidente e un amministratore delegato italiani. Credo che ci sia una convergenza molto forte fra giocatori e interessi della FIT e dei tornei Master 1000 in generale. La fortuna del tennis è quella di non essere uno sport di squadra né di contatto, oltre a quella di essere praticato all’aria aperta, il che significa che non appena si vedrà la luce in fondo al tunnel sarà possibile riprogrammare sia a livello locale che internazionale, partendo proprio dai Master 1000″.
Arriviamo dunque alle ipotesi. Binaghi non si sbilancia ma offre due teorie: “Non mi sento di dare una data precisa, anche se il nostro obiettivo sarebbe di giocarlo a Roma fra settembre e ottobre, prima o dopo Parigi, visto che la terra dovrebbe essere riprogrammata in modo unitario”. Se non dovesse andare in porto non è da escludere l’ulteriore rinvio per un’edizione ‘invernale’ degli Internazionali: “Possiamo considerare anche l’ipotesi residuale di organizzarlo anche fra novembre e dicembre sul veloce, magari indoor. Non sarebbe la prima volta che il torneo viene spostato, Pietrangeli li vinse una volta a Torino, ma la nostra priorità resta Roma a settembre/ottobre. Per certi versi ci sembra che come periodo sia addirittura migliore rispetto a quello in cui il torneo viene programmato solitamente“.
La ripresa degli allenamenti e Wimbledon
Diventa necessario pensare anche al dopo coronavirus. La richiesta di Angelo Binaghi a Vincenzo Spadafora verte su una ripresa graduale degli allenamenti, almeno per i migliori giocatori nazionali: “Il 2019 è stato un anno straordinario per il nostro tennis maschile – dichiara -, il migliore dal 1976. Alla ripresa, però, tutto dipenderà da quanto i nostri atleti avranno potuto sfruttare la pausa per allenarsi. Ho chiesto al Ministro che alle nostre punte di diamante venga data la possibilità di ricominciare ad allenarsi il prima possibile, e penso in particolare a Berrettini che difende la semifinale allo US Open. L’impatto economico di questa emergenza imprevedibile è lo stesso che ha colpito altre discipline, diciamo svariate decine di milioni di euro, ma non è quantificabile. Voglio ringraziare il Ministro e il Governo per l’assistenza che stanno garantendo ai nostri 10.000 maestri di tennis e riprogrammando la ripresa. Spadafora ha fatto pervenire più fondi per lo sport italiano dall’inizio del suo mandato, e ora sta agendo tempestivamente con tutto l’esecutivo”.
Infine capitolo legato a Wimbledon, appuntamento rimandato ufficialmente al 2021: “La curva epidemiologica è in ritardo nel Regno Unito rispetto alla nostra, quindi è lecito aspettarsi che la risoluzione del problema arrivi altrettanto in ritardo. Inoltre va considerato che lì c’è l’erba, su cui si può giocare solo in quel determinato periodo dell’anno. Loro non possano riprogrammare in un periodo con un numero di ore di luce inferiore al necessario, a differenza nostra”, conclude Binaghi.