Lorenzo Cioffi ci porta nel mondo dell’e-sport tennistico e di Tennis World Tour che sarà protagonista nel torneo virtuale di Madrid
La storia di Lorenzo Cioffi
Il mercato degli E-sports si espande a macchia d’olio e durante il lockdown per forza di cose sta raggiungendo anche chi con questo mondo non ha mai avuto a che fare. Già con Formula 1 e MotoGP infatti appassionati di tutte le età si sono ritrovati a seguire i propri campioni impegnati con computer e console. Il mondo del tennis, nonostante il ritardo su questo fronte, si è mosso grazie agli organizzatori del Mutua Madrilena Open che hanno programmato un torneo virtuale dove si sfideranno i grandi campioni. I match si disputeranno su Playstation 4 con il gioco Tennis World Tour, per saperne di più abbiamo contattato Lorenzo Cioffi, player del team MKERS che da un paio di anni è tra i giocatori più forti del globo. “Sono sempre stato abbastanza bravo a tutti i giochi di tennis, le mie abilità si sono sempre traslate da titolo a titolo. Per esempio a Tennis Elbow su PC sono numero uno del mondo da diversi anni – spiega Lorenzo che poi racconta come si è avvicinato al mondo competitivo – Io ho iniziato a 15 anni proprio con Tennis Elbow e sono entrato in una community ben curata e gestita chiamata ITST (International Top Spin Tour). Loro hanno ricreato il tour ATP quindi i neo iscritti iniziano a competere dai Futures con l’obiettivo di arrivare a giocare gli slam naturalmente. Io sono esploso abbastanza in fretta e poi ho continuato a giocare, naturalmente in questo caso ancora non si parlava di professionismo”.
Il torneo virtuale di Madrid come detto si svolgerà su Tennis World Tour, titolo che ha permesso a Lorenzo di iniziare a fare sul serio. “Nel 2018 doveva uscire Tennis World Tour e c’era molta aspettativa sul gioco anche se poi molte cose non si sono rivelate quelle che dovevano essere – confessa con un po’ di rammarico Lorenzo – Per il lancio di questo titolo la Federazione francese decise di organizzare un torneo chiamato Roland Garros E-Series e tra le tappe di qualificazione c’era Roma. Ricordo di aver scoperto questa cosa il primo maggio e di essermi iscritto casualmente e senza aver mai giocato a questo gioco dato che ancora doveva uscire. Nonostante questo andai e vinsi qualificandomi alla fase finale di Parigi, inoltre erano presenti degli osservatori ed in quella occasione fui messo sotto contratto dal team MKERS. Poco dopo andai a Parigi, per il Roland Garros non avevo grandi aspettative ma feci finale e fu una bellissima esperienza”.
E-sport tennis in fase embrionale
Il tennis a differenza di altri sport si trova in fase embrionale nell’ambito E-sports, Cioffi ci spiega quali sono i prossimi step e le prospettive del movimento: “Il giro del tennis è molto indietro rispetto ad altre realtà come potrebbe essere quella di FIFA. Ad essere sotto contratto siamo ancora in pochi, questo anche per colpa del gioco stesso che potrebbe essere migliore. Tornando all’esempio di FIFA basta pensare che loro negli anni hanno fatti degli investimenti mirati nel settore ed organizzano grandissimi tornei indipendenti. Noi siamo all’inizio del percorso e la nostra speranza è che possa uscire un titolo nuovo fatto bene”. Lorenzo afferma dopo aver fatto il paragone tra Tennis World Tour e la controparte calcistica.
Dopo il “Beta test” del 2018 sono stati fatti comunque dei piccoli passi avanti, partendo dal fattore numerico: “L’anno scorso c’è stata una piccola esplosione, il numero di tornei è aumentato anche se alcuni come Madrid e San Pietroburgo per varie ragioni non sono riuscito a giocarli. Sono invece riuscito ad andare a Monaco di Baviera durante il torneo ATP, la manifestazione è stata organizzata benissimo e ho vinto lasciando cinque game per strada – prosegue Lorenzo che in quella settimana è riuscito a vedere da vicino anche i campioni del tour ATP – Ho poi rigiocato a Roma, a differenza del 2018 siamo stati ospitati al Foro Italia e sono riuscito a ripetermi. A Parigi invece ho perso in semifinale nonostante partissi da favorito, questo è un peccato però l’esperienza è stata comunque fantastica come il primo anno”.
“A Madrid il livello non sarà altissimo, ma l’iniziativa è lodevole”
Tornando sull’attualità, abbiamo chiesto a Lorenzo cosa pensa del torneo virtuale di Madrid e cosa si aspetta dall’evento: “Quella di Madrid è un’iniziativa lodevole, da anni loro spingono su questo versante e si sono confermati avanti in questo. Per ovvie ragioni il livello di gioco non sarà altissimo come magari abbiamo visto nelle gare virtuali di Formula 1, questo perché per quanto il gioco possa essere più arcade che simulativo, i piloti possono traslare le proprie capacità – spiega Lorenzo – Nel tennis non sarà così però questo aiuterà il nostro settore ed nella situazione attuale è sempre bello vedere i tennisti sfidarsi”.
Con queste premesse viene naturale chiedersi quanto ci possa volere per diventare competitivi nel gioco e la risposta per alcuni potrebbe essere inaspettata: “Per diventare sufficientemente bravo devi sapere delle cose sul piano teorico, se te le spiegano è facile se no le devi scoprire giocando almeno un mesetto – commenta il 22enne marchigiano che in conclusione spiega cosa fa la differenza tra i giocatori forti e gli altri – Le skill vanno divise in meccaniche e mentali. Alcune dinamiche cambiano a seconda del gioco, adesso parlo di Tennis World essendo quello che sarà usato nel torneo. Nella top 50 mondiale a livello meccanico siamo tutti forti uguale, io inconsciamente so già dove tirerà l’avversario, leggo le traiettorie più probabili e preparo il colpo in anticipo. La differenza è quindi tutta sul piano mentale”.