Il ministro dello sport Spadafora a “Mi manda Rai 3” ammette che la riapertura potrebbe essere anticipata rispetto a quanto dichiarato dal Premier Conte. Cruciali le prossime due settimane
Si avvicina un po’ di luce per tanti maestri, istruttori, appassionati e circoli italiani di tennis. Intervenendo alla trasmissione televisiva ‘Mi manda Rai3’ il Ministro delle politiche giovanili e dello Sport Vincenzo Spadafora ha infatti ammesso che il 18 maggio potrebbe essere la data della possibile riapertura dei circoli sportivi, dei centri danza e dei circoli tennis, inizialmente prevista per fine maggio. L’ultima parola però spetta al CTS, ovvero al Comitato Tecnico Scientifico, a cui spetta dettare le linee guida. «Già all’inizio della prossima settimana proporremo al Comitato tecnico scientifico le linee guida per tutti questi centri sportivi», ha spiegato il ministro. «Appena saranno validate, vorrei inserire nel dpcm che parte dal 18 maggio la possibile apertura dei centri stessi». Si sanerebbe così una situazione per molti versi contraddittoria che non negava la possibilità di giocare a tennis su campi pubblici all’interno di un parco, ma non in un circolo tennis che dell’attiva dei soci vive. Forse i tanti appelli di questi giorni, soprattutto quelli più lucidi, che non trascurano la possibilità di una nuova ondata di contagi che sarebbe letale oltre che per le persone per la speranza di riavvicinarsi alla normalità, hanno convinto il governo ad accelerare i tempi della Fase 2 anche per un settore che era rimasto escluso dall’ultimo dcpm. Ma la gradualità è d’obbligo. Per ora il governo prevede che l’attività sportiva sia praticata «nei parchi e nei luoghi che i vari sindaci riterranno di aprire, con le solite distanze di sicurezza». Nel caso del tennis è raccomandato l’utilizzo di guanti, mascherina e gel igienizzante, e l’accortezza di non toccare le palline toccate dal compagno di gioco e di cambiare campo da parti opposte della rete ognuno deve fare il possibile per il rispetto delle regole. «Ognuno deve fare il possibile per il rispetto delle regole», dice Spadafora. «Per adesso questo è anche un test che in due settimane ci consentirà di vedere se è possibile man mano aprire altro».