Un paio di mesi dopo l’interruzione del rapporto di collaborazione con la FIT, Nicola Pietrangeli ha raccontato l’accaduto e il dispiacere di non essere stato invitato agli Assoluti
Nicola Pietrangeli ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera dei recenti avvenimenti che lo hanno visto coinvolto. Su tutti spicca l’interruzione del lunghissimo rapporto di collaborazione con la FIT, a causa del coronavirus il 10 marzo la Federazione ha infatti comunicato la sospensione di queste relazioni come conferma lo stesso Pietrangeli: “Il 10 marzo mi ha chiamato il presidente Binaghi, il quale gentilmente mi ha detto: a causa del coronavirus vengono sospesi tutti i rapporti con i collaboratori esterni. Ho ascoltato in silenzio. Poi, nei giorni successivi, ho scoperto che questo è accaduto solo nel tennis – spiega il due volte campione slam – Credevo che fosse una decisione comune a tutte le discipline, invece non è così. E non stiamo parlando di una federazione povera, al contrario: la Fit è ricca”. Proseguendo il discorso Pietrangeli non nasconde le difficoltà economiche che ne sono seguite: “Non ero ricoperto d’oro, ma era una retribuzione dignitosa per uno della mia età. Direi una bugia se dicessi di non averne risentito economicamente, anche perché con lo sport sessant’anni fa ho guadagnato fame ma non mi sono fatto ricco“.
L’ulteriore rammarico dell’ex numero 3 del mondo è quello di non aver avuto più contatti con la Federazione: “Non ho ricevuto neanche una telefonata e mi ha fatto male, una chiamata penso me la dovevano, anche solo per rispetto – prosegue Nicola che aggiunge – Inoltre non sono stato invitato ai Campionati italiani che si disputeranno a Todi dal 15 giugno. Anche se sono in stand by potevano avvisarmi. Ne parlavo l’altro giorno con Lea Pericoli. Se facciamo la somma, in due abbiamo vinto 51 titoli nazionali: 27 lei, 24 io. E ci hanno tenuto fuori da tutto”. Le parole di Pietrangeli che conclude: “Se non vogliono rinnovarmi il contratto devono avvertirmi sei mesi prima della scadenza, a giugno. Avrebbero fatto una figura migliore se ci avessero detto: siete anziani, il vostro momento è passato“