Robin Soderling ricorda la vittoria contro Nadal al Roland Garros 2009 e spiega come quel match sia rimasto nell’immaginario collettivo

In una recente intervista con Mats Wilander, Robin Soderling è tornato a parlare del match più emblematico della sua carriera. Nel 2009 infatti Rafael Nadal, dopo quattro titoli consecutivi incassa il primo K.O assoluto al Roland Garros, proprio per mano dello svedese. Per chi non se lo ricordasse però, qualche settimana prima i due si erano incrociati al Foro Italico, in quell’occasione Rafa archiviò la pratica con un comodo 6-1 6-0: Suonerà strano, ma quello è stato un match combattutoricorda Soderling, contrariamente a quanto il punteggio finale possa far pensare – Non ero così lontano e quel match mi ha aiutato perché mi resi conto di potermela giocare con lui”. Questa versione ad ogni modo fu confermata al tempo da Nadal che si complimentò con il rivale, rimarcando un incontro più duro di quello che il parziale finale faceva intendere.

Nonostante quanto fatto in carriera Soderling per molti rimarrà “quello che ha battuto Nadal a Parigi” e lui stesso ha imparato ad accettarlo: “Ogni volta che qualcuno mi incontra, parla del Roland Garros 2009 e mi dice di ricordarsi della mia vittoria con Rafa – spiega Robin che poi senza dilungarsi dice – Se vuoi battere Nadal sulla terra devi essere estremamente aggressivo e convertire ogni chance che ti si presenta, se non controlli il gioco diventa impossibile vincere”. Il 6-2, 6-7, 6-4, 7-6 inflitto all’iberico in quel momento del torneo però voleva dire tutto e niente essendo un ottavo di finale, come rimarcò al tempo Magnus Norman: “Mi disse che anche se la portata del successo poteva farmi sentire come se avessi vinto il torneo, era ancora lunga. Effettivamente concentrarsi non era facile perché tutti i media volevano parlarmi”. Ad ogni modo Robin se la cavò e agguantò la finale battendo Davydenko e Gonzalez, purtroppo per lui l’ultimo ostacolo fu Roger Federer, all’appuntamento con la storia: Mentalmente mi ha sovrastato, era la mia prima finale slam, lui forse ne aveva già giocate una ventina”.